Con la marmellata di prugne, Patrizia Fortunati e la piccola bimba bielorussa Lyudmila, ci facevano merenda, insieme, e come nel più classico dei confort food, quel sapore ha rappresentato una storia intera. Lyudmila, trascorreva un mese in estate dalla famiglia di Patrizia, all’interno di quel progetto lanciato dall’Onu, che invitava i paesi ad accogliere i piccoli di Chernobyl e delle zone limitrofe, affinché stando lontani dal territorio contaminato, potessero espellere e vedere scomparire parte degli effetti delle radiazioni, e al contempo curarsi, sanarsi, e sostenere visite mediche.
“Marmellata di Prugne“ è anche il titolo del libro che è nato dall’estro e dall’urgenza di raccontare di Patrizia Fortunati, autrice emergente che il prossimo 19 febbraio al centro socioculturale Atrion, sarà ospite dell’ Associazione Progetto Chernobyl di Carugate, che così vuole riaccendere i fari su ciò che significa vivere ancora in quei territori al confine con l’Ucraina, dove anche le giovanissime generazioni non sono immuni dagli effetti devastanti di quell’incidente al reattore numero 4 della centrale nucleare V.I. Lenin, il 26 aprile 1986.
Lo spunto per tornare a riflettere, e magari accostarsi ai progetti di accoglienza, arriva dunque attraverso questo romanzo, nel quale per necessità narrativa, Lyudmila è ormai un’anziana novantenne, che racconta la sua vita all’ombra di questa tragedia, e lo fa sedendosi su una vecchia sedia foderata, con in mano una tazza di tè e una fetta di pane e marmellata di prugne. “In questa serata siamo qui a raccogliere i buoni frutti che l’amore per la vita e per le persone ha fatto maturare e con i quali si produce una dolcissima marmellata -hanno scritto dal gruppo- Marmellata di prugne spalmata sul pane della solidarietà”.
Appuntamento dunque alle ore 20.30 il prossimo 19 febbraio, dove la presentazione del libro sarà accompagnata da letture curate da LaborLectoris, e da interventi musicali della pianista Arianna Radaelli.