Tra il 22 e il 25 febbraio
, telefono rovente per i carugatesi: dall’altro capo del filo, un’agenzia demoscopica accreditata alla Presidenza dei Ministri, la Winpoll, ha condotto un’indagine per sondare il terreno in vista delle amministrative del 2016, e lo ha fatto per conto di una società di marketing politico, Fabbrica Politica, sistema integrato di marketing più strategia politica per le campagne elettorali.
Precisiamo da subito, onde evitare equivoci, che Fuoridalcomune.it non ha alcun legame con questo sondaggio, né tanto meno con la società Fabbrica Politica che lo ha commissionato o con l’istituto demoscopico che lo ha condotto. Per tanto ci limitiamo a riportare quando è emerso dall’indagine svolta, dati che ci sono stati forniti direttamente dalla società committente a scopo divulgativo e informativo.
IL SONDAGGIO
Riferimento del sondaggio, è stata la popolazione carugatese avente diritto al voto, quindi tutti i maggiorenni senza distinzione di sesso. Dell’intera popolazione maggiorenne però, è stato selezionato con metodo di campionamento casuale e ponderato, un campione di 500 persone, sottoposte ad intervista telefonica condotta con il metodo C.A.T.I., una tecnica di indagine telefonica basata sull’utilizzo di un particolare software e di un sistema computerizzato di registrazione simultanea delle riposte e di proiezione delle domande a video, così che l’intervistatore non possa sbagliare a riportare i quesiti o a trascrivere le parole dell’intervistato.
Obiettivo dichiarato del sondaggio da parte del committente, ovvero Fabbrica Politica era quello di “capire quanto lo scandalo sulla sanità, che ha investito esponenti politici della Regione Lombardia, peserà sull’esito delle elezioni comunali sul territorio. In particolare nei comuni sopra i 15000 abitanti. Elezioni che, comunque, rappresentano un importante “termometro politico” per i partiti. E dai primi risultati ci siamo già fatti un’idea”, ci ha spiegato Matteo Spigolon, fondatore di Fabbrica Politica. Su questa linea si è diretto quindi l’istituto demoscopico Winpoll nell’effettuare l’indagine che a breve sarà pubblicata anche sul sito ufficiale dei sondaggi legato al Consiglio della Presidenza dei Ministri.
I RISULTATI
Negli esiti forniti dalla Winpoll, che dichiara un margine di errore di +/- 2.6% (tenendo fede al margine di confidenza del 95%), vengono evidenziati i dati relativi a soli due quesiti dei numerosi posti: uno relativo a quanta fiducia ispirano i nomi dei possibili candidati, e uno invece relativo all’intenzione di voto relativa alle liste. Ecco come è andata.
Fiducia ai candidati:
Nella prima domanda gli intervistatori hanno chiesto ai cittadini quanta fiducia (molta o abbastanza) avevano nei nomi dei possibili candidati, tutti i possibili candidati, quindi sia quelli ufficializzati come Grimoldi (PD) e Maggioni (Pro Carugate), sia in quelli possibili ma non sicuri, quindi Molteni (Carugate in Movimento e ancora in fase di primarie), e Roberta Ronchi (Lega Nord). “Dopo una ricerca si è visto che Paolo Molteni è l’esponente più in vista di Carugate in Movimento, sugli altri è stato trovato poco -ha spiegato sempre Spigolon- Questo non per forza significa che vincerà le primarie della sua lista. Per Roberta Ronchi vale più o meno quanto detto per Molteni. E’ risultata da una ricerca l’esponente più in vista del centrodestra“.
E’ risultato che il 33% degli intervistati si è detto abbastanza fiducioso in Paolo Grimoldi, e il 22,8% abbastanza fiducioso in Luca Maggioni. Il 10% accorda molta fiducia al candidato PD e l’8% al candidato di ProCarugate.
Fiducia alle liste:
In questa intervista si chiedeva agli intervistati quale lista avrebbero votato dovendo scegliere sul momento. La Winpoll ha aggiunto tra le possibilità, anche il Movimento 5 Stelle, cosa che Matteo Spigolon spiega così: “Sulla formulazione delle domande non siamo entrati nel merito della questione, abbiamo lasciato ampia libertà. Probabilmente hanno ritenuto opportuno inserire come voce di scelta anche quella che è la seconda forza politica d’Italia, che non si può ignorare. E devo dire che hanno avuto ragione”
Dalle 500 risposte arrivate, bisogna togliere un 24% di persone che ha dichiarato di non sapere se andrà a votare o no, e un 11% che ha già ora ammesso che non andrà a votare. Il restante 65%, ha espresso così le sue preferenze di voto a quattro mesi dalle elezioni: il 31,6% sta con il PD, il 24,3% sta con Pro Carugate e, nel caso si presentasse, il 14,6% starebbe con il Movimento 5 Stelle. Il restante 29,5% è distribuito tra Carugate In Movimento, Lega Nord, Forza Italia e indecisi che, sicuri di votare, ancora non sanno per chi.
ALTRI RISULTATI DEL SONDAGGIO
Oltre a quelle relative alle amministrative, ci sono state altre domande poste ai 500 intervistati, che hanno dato una misura di ciò che i residenti pensano rispetto ad altre questioni rilevanti per il paese: l’ampliamento del Carosello, il giudizio sull’operato dell’amministrazione uscente e cosa ci si aspetta da quella futura ad esempio. “Tutti dati molto importanti per capire se la direzione presa è quella giusta o se bisogna cambiare strategia per la campagna elettorale. Ad ogni modo, non essendo dati relativi allo scopo del sondaggio, abbiamo deciso di non renderli pubblici, almeno per ora“.
Così chiude Spigolon, che di lavoro opera nel campo del marketing politico, e sa bene quanto questi dati possano essere utili e succulenti per un candidato in corsa, per capire se la campagna elettorale impostata stia andando nella giusta direzione. Per tanto, i carugatesi hanno svelato il mistero che avvolgeva l’origine di questo sondaggio che è stato sulla bocca di tutti per giorni (qui i grafici), lasciando una certezza assodata: il marketing fatto bene catalizza attenzione.