BASKET FEMMINILE A2
A PORDENONE PERDE LA CASTEL CARUGATE E VINCONO GLI ARBITRI

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Si preannunciava avvincente la sfida tra una Castel in un periodo di forma straordinario e il Sistema Rosa Pordenone, una delle realtà più interessanti e vivaci del panorama cestistico nazionale. E le promesse sono state mantenute in una giornata illuminata dell’ottimo basket espresso dalle giocatrici in campo e oscurata da più di qualche ombra per quanto riguarda le designazioni arbitrali, che hanno portato due fischietti locali a dirigere la gara.

Da questo punto di vista è apparsa particolarmente fuori luogo la presenza in maglia grigia di Chiara Corrias, arbitro nazionale da circa un anno e mezzo, della quale si leggono su La Nuova Venezia i dettagli della promozione: “Il messaggio della Fip di abilitazione alla A3 e A2 è arrivato via sms a Corrias insieme alla sua ex compagna, Eleonora Carrer (questa stagione allenatrice delle under 14 e under 16 del Sistema Rosa Pordenone n.d.r.), quando si erano accordate con il Pordenone per giocare in B. Ma poi Chiara ha cambiato idea”.

Ci sono dunque tutte le premesse per una serata imbarazzante per  gli attori in campo, ma questo è quanto ha deciso la Lega Basket Femminile e le carugatesi non hanno alternative allo scendere in campo contro una squadra forte, dotata di un roster giovane che proviene per diverse unità dal blasonato “progetto Reyer Venezia”, autentico dominatore a livello nazionale giovanile, e che trova nella quindicenne Sara Madera una trascinatrice formidabile, capace di chiudere questa partita con 29 punti (11/12 da due, 1/1 da tre 4/5 ai liberi), 10 rimbalzi e 3 palle recuperate in 32 minuti di utilizzo.

Occorre dunque la Castel nella sua versione migliore per poter competere. Con Frantini ancora costretta a partire dalla panchina, il quintetto carugatese, con Stabile e Beretta guardie, Colli e Scarsi ali e Zanon pivot, si porta subito sul +10, giocando un basket veloce e aggressivo che al primo intervallo fissa il punteggio sul 13-22. Al rientro le prime decisioni arbitrali che fanno infuriare la panchina biancoazzurra, tra le quali un fallo antisportivo e un tecnico che cambiano l’inerzia della gara. Si va al riposo con Pordenone in vantaggio per 33-29.

Nella ripresa la squadra di casa parte forte con due triple di Castello (13 punti e 8 rimbalzi per lei a fine gara), ma Carugate risponde con grande carattere e torna a -5 all’inizio di un’ultima frazione di gioco che si preannuncia all’ultimo respiro. Iniziano gli ultimi 10 minuti e di nuovo la panchina biancoazzurra può protestare per un arbitraggio penalizzante: vengono fischiati 9 falli a 1 contro una Castel che non riesce più a giocare ed è costretta a deporre le armi. Finisce così 73-56.

Furibondo il patron Gavazzi nel dopogara: “Accettiamo il verdetto del campo con la sportività che ci contraddistingue e ci complimentiamo con gli avversari, corretti e sportivi almeno quanto noi. […] Pordenone non chiede, non vuole e non ha bisogno di favoritismi e arbitri locali, sono già forti di loro. Carugate pretende un minimo di imparzialità e non ci va giù di fare otto ore di pullmino per essere presi in giro dai Sigg. Andreatta e Corrias. […] quando è troppo è troppo, così non va, e lo faremo presente nelle opportune sedi”.

Tra i singoli, ancora da segnalare la prestazione di Susanna Stabile, che ha riempito il tabellino con 13 punti, 5 rimbalzi, 3 palle rubate e 2 assist, e quella di Manuela Zanon, che si è segnalata con una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi. Ma tutte meritano un plauso dalla panchina carugatese nei commenti a fine gara: “nessuna si è tirata indietro, tutte, nessuna esclusa, hanno combattuto fino all’ultima goccia di sudore e non possiamo fare altro che ringraziarle ed essere orgogliosi di loro”.

Archiviata la sconfitta, arriva il momento di pensare alla prossima sfida, la missione impossibile contro l‘OMC Broni primo in classifica e forte del suo invidiabile ruolino di marcia che recita 18 gare giocate e 18 vittorie. L’appuntamento è in programma al PalaPessano sabato 13 febbraio alle ore 20.30, coltivando il sogno di fare uno sgambetto a quella che si è dimostrata finora la squadra più forte del torneo.

GIORGIO BACCHIEGA