COLOGNO
ROCCHI ILLUSTRA LA VARIANTE AL PGT PER RILANCIARE IL PAESE. OPPOSIZIONE CRITICA

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“Questo documento di piano è buono da un punto di vista urbanistico e ambientale, ma tecnicamente ha delle grosse difficoltà di attuazione, dato che su 42 piani attuativi ne è stato approvato solo uno. Il comune non approva i progetti e le banche non erogano finanziamenti senza approvazioni, così l’operatore resta schiacciato. Dobbiamo smuovere il mercato, portare economia e costruire la città pubblica”.MENO VINCOLI E COSTRIZIONI. PIU’ FLESSIBILITÀ’ CON GLI OPERATORI

Ecco la riflessione che sta alla base della variante al PGT approvata dalla Giunta Rocchi con delibera 140, e illustrata in ogni suo punto a operatori del settore edilizio e commercianti lo scorso 13 gennaio in sala consiliare. Semplificazione pare essere la parola chiave attorno alla quale ruota il progetto per una città che deve tornare ad essere appetibile per nuovi investimenti privati che portino posti di lavoro. Per farlo, l’amministrazione punta ad aumentare la possibilità di negoziazione dei piani attuativi, attraverso schede urbanistiche meno vincolantirendendo quelli che sono i vincoli prescrittivi, dei vincoli indicativi” ha spiegato Rocchi che ha poi aggiunto “Gli operatori sono stretti in un ginepraio burocratico. Per questo abbiamo bisogno di regole più semplici e di una politica più permissiva anche sul cambio destinazione d’uso, così si smuove il mercato“.

ARRIVANO I PERMESSI A COSTRUIRE E UNA NUVOA IDEA DI HOUSING SOCIALE
Maggiore flessibilità e semplificazione normativa dunque, che si traduce in una trasformazione dei piani attuativi in semplici permessi a costruire. Un documento di piano che resta intatto quindi, cosa che non varrà per il piano delle regole e in parte per il piano dei servizi. Rispetto all’ Housing Sociale ad esempio, Rocchi ha una visione differente: “La nostra posizione è chiara: c’è un tipo housing sociale che deve far fronte alle emergenze abitative di persone che non possono pagare e che mai pagheranno gli affitti e le spese -ha spiegato- e per queste persone ci sono le case dell’ ERP e le strutture che abbiamo individuato sul territorio come la Gervasoni. Per il resto, esiste un housing sociale per il ceto medio che ha difficoltà economiche e verso il quale vogliamo proporre edilizia convenzionata o in vendita concordata. Non aumenteremo la soglia dell’edilizia sociale pubblica”.

 

STOP AI CENTRI COMMERCIALI: OPPOSIZIONE CONCORDE. SUL RESTO E’ POLEMICA 
L’unico punto d’incontro tra l’amministrazione e il governo passato, è la riconferma da parte di Rocchi di quanto inserito nel PGT a proposito degli insediamenti commerciali di grandi dimensioni: nessun centro commerciale vedrà la luce su territorio colognese, in un’ottica di rilancio del commercio locale. Ma questo è l’unico punto di convergenza, laddove sul resto le opposizioni si sono scatenate lanciando più di un allarme.

5 STELLE E CSD
I primi a contestare la variante erano stati i membri del Movimento 5 Stelle, la cui accusa era stata tanto semplice quando pesante, indicando la maggior flessibilità nei permessi a costruire come una “manovra per favorire gli operatori a svantaggio dei cittadini” e accusando il Sindaco di aver “calato le braghe” per gli interessi economici dei costruttori, “forse amici di campagna elettorale ?” Ovviamente il Sindaco ha respinto l’accusa, rimandando tutti a leggere i conti della sua campagna pubblicati online.

Anche Cologno Soldiale e Democratica aveva da subito messo il bollino rosso sul progetto in modo particolare sulle scelte che andranno a modificare l’aspetto attuale dell’Housign Sociale: “Questo la dice lunga sull’attenzione che la Giutna riserva alle giovani coppie, alle fasce deboli, ai disabili -scriveva CSD- E’ evidente che l’amministrazione e il Sindaco non sono ben consapevoli della lunga lista in graduatoria di famiglie in attesa di casa”. 

PD  SINISTRA COLOGNESE
A margine della riunione con i costruttori, il Partito Democratico ha preso posizione netta sulla variante. “Qui bisogna capire bene cosa si intende per semplificazione dei vincoli, dato che un PGT e un piano urbanistico si delinea proprio attraverso i suoi vincoli -hanno spiegato il capogruppo Cocciro e CetrulloSia chiaro che il pericolo è che la regia dietro a tutto ciò passi in mano ai privati e non più al pubblico, una cosa gravissima se così fosse, perché porterebbe ad un’urbanistica contrattata, sia aprirebbe alla negoziazione politica sulle costruzioni“. 

Il neo segretario di Sinistra Colognese Giuseppe Angelico, propone un ragionamento di tipo politico più generale: “Nel documento di piano è inserita la nostra visione globale di città tesa alla soddisfazione dei bisogni con attenzione per i deboli, ai diritti costituzionali garantiti a tutti, e alla centralità degli interessi pubblici -ha spiegato- tutto questo è attuato poi con il piano delle regole e quello dei servizi, e controllato dai vincoli, nel rispetto della cosa pubblica. Che il Sindaco plauda al documento di piano ma vada ad intervenire sulle regole e ad alleggerire le prescrizioni è contraddittorio”.  

E proprio in merito ai vincoli, aggiunge: “Va bene innovare, ma parlando di vincoli indicativi si cambia la lingua italiana. Un vincolo per definizione costringe e prescrive. Un vincolo indicativo non esiste, o vincola o fornisce indicazioni. E sull’ Housing Sociale, argomento sul quale anche il Partito Democratico ha espresso enorme contrarietà, Angelico afferma: “Capisco che una quota fissa di abitazioni da cedere gratuitamente al comune, sia un problema per il costruttore, ma risolverlo riducendo questa percentuale significa non rendersi conto dell’emergenza sociale della città. Ora comunque acquista più senso anche la scelta di spostare gli Uffici Politiche per la Casa, argomento che evidentemente è considerato solo un’incombenza tecnica“.