Mentre è attesa per le ore 09.00 di oggi 28 gennaio, la conferenza stampa che vedrà schierata tutta la Giunta e i segretari di partito della maggioranza, per i corridoi di Villa Greppi risuonano ancora le parole del comunicato ufficiale di Eugenio Comincini, con il quale il sindaco spiega la scelta di ritirare le deleghe da assessore a Maurizio Rosci: “Una decisione sofferta -ha scritto il primo cittadino- che però prendo in nome di un clima di serenità e fiducia reciproca che considero indispensabile per continuare e concludere il lavoro di questa Amministrazione nel prossimo anno e mezzo”.
Una questione di fiducia. Sarebbe questa la frattura insanabile che avrebbe portato all’inaspettata scelta. “Una serie di fatti accaduti negli ultimi mesi –spiega il sindaco riferendosi ad episodi recenti in ambito politico e amministrativo- mi hanno portato a concludere che sia venuto meno il necessario e basilare rapporto di fiducia che deve sussistere fra il Sindaco ed ogni Assessore” .
Ma l’affondo è ancor più duro poco dopo, quando, pur rendendo giusto tributo al gran lavoro svolto dall’ormai ex assessore negli ultimi 9 anni, occupandosi di Bilancio, Lavori Pubblici, Personale e Organizzazione, Comincini parla di “correttezza di rapporti” e “rispetto di ogni membro di Giunta“, cosa, quest’ultima, che fa ripensare a quanto trapelato in merito ad un possibile screzio intercorso di recente tra lo stesso Rosci e l’assessore allo Sport Ermanno Zacchetti. “Negli ultimi mesi, a mio parere, questa correttezza e questo rispetto sono stati messi in discussione, a favore di logiche eccessivamente individualiste -ha sottolineato il sindaco- Ho costruito il lavoro di questi anni sulla fiducia nei miei Assessori e fra di essi: se viene meno questo fondamentale aspetto viene ad essere minata alla base l’esperienza sin qui maturata insieme, che determina la solidarietà di Giunta”.
Dunque non una crisi di Giunta, ma una scelta mirata a non minarne la coesione. In questi giorni da Villa Greppi arriverà la comunicazione relativa al nuovo membro che entrerà a far parte della squadra di governo, e che gestirà alcuni tra i compiti più delicati e rilevanti sino alle prossime elezioni.