PIOLTELLO
CONVEGNO TRA SANITARI E FORZE DELL’ORDINE PER UN CONFRONTO SUL TSO

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Martedì 24 novembre, allo Spazio Dugnana di Pioltello, si è tenuto un convegno sulla tematica dell’Accertamento e Trattamento Sanitario Obbligatorio, con l’obiettivo primario di delineare le competenze specifiche del personale medico e delle Forze dell’Ordine. All’incontro, organizzato dalla Polizia Locale, hanno preso parte anche l’Arma dei Carabinieri e i Centri Psico-Sociali (C.P.S.).

Con TSO si intendono quelle cure mediche sottoposte a un paziente che le rifiuta. Escluse rare eccezioni, si ricorre a questa procedura nei casi di problemi psichiatrici, intervenendo mediante ricoveri forzati. Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è in atto dal 1978, anno dell’entrata in vigore della legge Basaglia, che portò alla chiusura dei manicomi e all’istituzione di servizi pubblici di igiene mentale.

Il Commissario straordinario di Pioltello Alessandra Tripoli, presente alla tavola rotonda, ha spiegato come l’obiettivo di un simile incontro sia “quello di creare un protocollo operativo che regolamenti e disciplini le competenze e le modalità di corretta esecuzione del provvedimento”. Il confronto tra tutti i soggetti coinvolti, quindi, vuole prevenire “abusi, errori o negligenze che possano generare pesanti conseguenze, sia a carico del malato che a carico degli operatori.”

Il modello operativo attualmente in atto focalizza la propria attenzione sulla persona, in quanto paziente con problemi di salute. Pertanto spetta in primo luogo al personale medico occuparsi del malato, trovando ad esempio il giusto equilibrio tra l’obbligatorietà del ricovero e l’attenzione verso l’incolumità del paziente; il coinvolgimento della Polizia, al contrario, resta un’eventualità marginale. Questo concetto, condiviso dal Procuratore Capo Corrado Carnevali e dai docenti presenti, spesso non risulta del tutto assimilato. Ecco quindi la ragione di una tavola rotonda: approfondire le reciproche conoscenze volte a strutturare e ad acquisire un modello di intervento condiviso.

Il confronto continua: durante il convegno si sono poste le basi per programmarne altri nei prossimi mesi.

ANDREA AMATO