“Persone che girano armate… la zona deve essere controllata 24 ore su 24, per la sicurezza di tutti!”
. Questo è solo uno dei numerosi sfoghi presenti sul web, nei gruppi social dei cittadini pioltellesi.
Il riferimento è alla sparatoria di lunedì sera, 23.30 circa, davanti al bar Sport del quartiere Satellite. Già a fine 2014 avevamo riportato i problemi di sicurezza della zona (qui l’articolo); a distanza di un anno, ci ritroviamo a parlare dell’omicidio di un ragazzo 26enne. Gli aggressori, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati tre: uno di questi, originario dell’est Europa, avrebbe sparato in seguito a una lite. I proiettili hanno raggiunto due ragazzi, entrambi di nazionalità albanese: il primo, un avventore del bar, ferito all’addome ha poi perso la vita nella notte al Policlinico di Milano; il secondo, di 30 anni, è il barista stesso, ferito gravemente ma fuori pericolo. La vittima era un pregiudicato, e per questo i Carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda e dei nuclei investigativi di Milano e di Monza proseguono le indagini per cercare di ricostruire i possibili collegamenti tra lui e gli uomini entrati nel bar.
La notizia, come detto, risale a martedì mattina. Ma in settimana i media nazionali hanno puntato i riflettori sul quartiere Satellite di Pioltello anche per un altro motivo, che va ad accentuare le condizioni di disagio del rione. Da tre anni, infatti, il condominio Torino, al civico 18 di via Wagner, ha sospeso il riscaldamento. Attualmente in quasi 90 appartamenti, abitati ovviamente anche da bambini e anziani, si soffre il freddo a causa di un debito di 350mila euro nei confronti degli enti erogatori.
Gli inquilini morosi, in realtà, sono circa una ventina, ma la punizione colpisce tutti quanti, anche chi di colpe non ne ha. Molte famiglie si arrangiano con stufette elettriche o a petrolio, fornelli, bracieri e altri rimedi tanto costosi quanto pericolosi. Come soluzione, i condomini propongono 87 caldaie autonome a metano, la cui installazione deve essere autorizzata dal Comune, che ha chiarito la propria posizione in merito: “La procedura prevede che il condominio deliberi il passaggio dal riscaldamento centralizzato a quello autonomo – ha dichiarato ufficialmente il Commissario Straordinario Alessandra Tripodi– Successivamente l’amministratore del condominio dovrebbe presentare al Comune il progetto tecnico che va approvato e, solo in seguito, si può procedere alla realizzazione dei lavori. Ad oggi nessuna comunicazione in tal senso è pervenuta”.
In ogni caso, il Commissario Straordinario, a capo dell’amministrazione comunale, ha dichiarato la disponibilità “ad avviare un percorso risolutivo attraverso i propri uffici, proponendo procedure più snelle”. L’auspicio è che un progetto concreto possa avviarsi al più presto, non solo per riportare il caldo negli appartamenti, ma anche per garantire maggiore sicurezza nella zona, affinché il quartiere Satellite possa un giorno brillare di luce propria.
ANDREA AMATO