SEGRATE
APPROFONDIMENTO TREGAREZZO: LE DENUNCE DEI RESIDENTI. GLI INTERVENTI DELL’ AMMINISTRAZIONE

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Con l’aeroporto, la ferrovia, le cruciali strade di collegamento, Segrate è un punto chiave non solo della Martesana ma di tutta la regione, per quanto riguarda lo snodo delle infrastrutture sul territorio. Un punto della città particolarmente interessato al traffico di mezzi di vario tipo è il quartiere di Tregarezzo, zona che presenta diverse criticità, come ci spiega Dante Bigaroli, un cittadino che faceva parte del Comitato dei residenti.

La vita dei residenti: tra traffico, rumore, e auto che sfrecciano ad alta velocità
Il primo problema dei residenti a Tregarezzo si presenta ogni mattina proprio davanti alla porta di casa. “La questione prioritaria adesso, come abbiamo già fatto presente in Comune, riguarda la viabilità sotto casa -spiega Bigaroli- Il controviale dove si trovano le nostre abitazioni è spesso usato, soprattutto la mattina, come una “terza corsia” per le macchine che si servono della Bre.Be.Mi.. Ci sono centinaia di macchine che ogni mattina sfrecciano ad alta velocità sotto casa nostra, creando un rischio di pericolo reale. Abbiamo chiesto dei dissuasori per diminuire la velocità delle auto, oppure la creazione di una zona con il limite di 30, o qualsiasi altro strumento utile a tutelarci. Da parte degli automobilisti non c’è la minima considerazione dell’abitato”.

Difficile dialogo con Città metropolitana
Come già altri Comuni per altre questioni, anche Segrate fa fatica a dialogare con l’Ente territorale nato quest’anno, la Città Metropolitana. “La Rivoltana era una strada provinciale: ora con l’eliminazione della provincia, il Comune non riesce a trovare i referenti della Città Metropolitana con cui dialogare. A ridosso delle elezioni, pochi giorni prima, sono stati rifatti dei parcheggi teoricamente destinati proprio ai residenti. Abbiamo scoperto che in realtà questa sistemazione decisa dal Comune è di fatto abusiva, perché non esiste alcun permesso concesso dalla Città Metropolitana. Non c’è alcuna cartellonistica oltretutto, e non si capisce quali parcheggi siano liberi e quali dei residenti”.

Un accordo internazionale per ampliare l’intermodale: da 500 a 2000 mezzi in transito
Tanto traffico e tanto rumore quindi, che sono destinati solo ad aumentare, secondo recenti notizie riguardanti la possibilità di un ingrandimento dello scambio intermodale di Tregarezzo. “Qua la situazione è invivibile, tra il rumore degli aerei e il traffico in gran parte dovuto al centro intermodale già esistente, che si pensa addirittura di triplicare in grandezza e portata. Sono state messe delle paratie di mitigazione, con il solo risultato di rendere ancora più pesante il rumore dei mezzi in transito a causa della loro altezza, troppo limitata, che non copre a sufficienza il traffico dei mezzi pesanti. Noi sappiamo che per quanto riguarda l’intermodale c’è una proposta da parte delle ferrovie italiane e di una società svizzera (Hupac) di portare il traffico di mezzi ora in zona Certosa qui, sul nostro intermodale: pare ci sarà così un incremento della movimentazione da 500 a 2000 mezzi. Essendo un accordo di carattere internazionale, il Comune ha ben poco margine di intervento”.

La delocalizzazione: “Mai attuata. Una presa in giro”
I residenti hanno a che fare ogni giorno con problematiche complesse, che ormai si trascinano da anni. La vecchia amministrazione, per risolvere la situazione degli abitanti di Tregarezzo, aveva anche fatto una proposta, di fatto poi però caduta nel vuoto. “Il vero problema ora è una questione di per sé risalente a tempo fa: la nostra delocalizzazione -conclude Bigaroli- La proposta della delocalizzazione è nata ormai 7 anni fa dall’amministrazione dell’ex Sindaco, non da noi residenti. Siamo stati presi in giro per anni e il risultato è che siamo ancora qui nella stessa situazione, che sta solo peggiorando di anno in anno. Per questo abbiamo chiesto all’attuale amministrazione di non usare la stessa misura di quella passata, non vogliamo più essere presi in giro”.

I primi provvedimenti dell’amministrazione
E’ fresca di ieri 1 dicembre la notizia: il Comune di Segrate si costituisce in giudizio contro la società Terminali Italia, perchè, dopo diversi richiami e l’ultima ordinanza emessa dal Sindaco Micheli il 2 luglio scorso, rispetti finalmente i limiti consentiti dalla legge per quanto riguarda l’emissione di rumore prodotto nei terminali di smistamento. L’intenzione è quindi quella di andare fino in fondo, completando l’azione iniziata dalla vecchia amministrazione, interrotta a suo tempo da un ricorso al Tar che diede ragione a Terminali Italia.

Assessore Di Chio: “Contro ampliamento, ma non è nostra competenza”
Abbiamo parlato di questo e di altre questioni legate a Tregarezzo con Francesco Di Chio, l’Assessore di riferimento del quartiere, partendo proprio dall’intermodale che rischia di crescere il proprio traffico nei prossimi anni. “Per quanto riguarda l’intermodale non abbiamo aggiornamenti rispetto a quelli che sono state le ultime notizie– spiega Di Chio- Noi ovviamente siamo contrari ad un possibile aumento delle dimensioni dell’intermodale, ma purtroppo questa non è competenza del Comune, è una questione più grossa di noi“.

Diventare autonomi da Citta’ Metropolitana
Sul traffico
che ogni giorno si presenta regolarmente davanti alle abitazioni, l’amministrazione intende lavorare a partire dal prossimo anno. “La strada è di competenza della Città Metropolitana, un ente con il quale è piuttosto difficile interloquire. C’è stato un colloquio, che ha avuto un esito positivo, anche se per ora sono solo conferme avute a voce. Nel quadro degli interventi previsti per il prossimo anno ci sono diversi provvedimenti legati al quartiere, quali la cartellonistica per i parcheggi riservati ai residenti e il posizionamento di un dosso artificiale. Aspettiamo l’ok da parte della Città Metropolitana per poter gestire autonomamente la situazione, spero si possa cominciare subito all’inizio del prossimo anno“.

La delocalizzazione proposta tempo fa dall’ex Sindaco è ancora attuabile?  “Per prima cosa sarà necessario fare un incontro con i residenti per capire cosa è meglio per loro– conclude Di ChioAbitare nel quartiere è una questione complessa, si cercherà la soluzione migliore: se i cittadini vorranno e ci saranno le risorse per farlo, la delocalizzazione potrà essere presa in considerazione“.