Mario Motta
è un personaggio conosciuto nel mondo dello sport, non solo in Martesana ma in tutta Italia. Affianco alla sua attività di insegnamento nelle scuole medie, Motta è da 35 anni allenatore di pallavolo, professione che lo ha portato dalla sua prima squadra a Brugherio fino alla seria A internazionale.
Gli esordi e la professione di insegnante
“Ho iniziato a giocare a pallavolo nella società GiViDi, nata nel 1976 a Brugherio, città in cui abito tutt’ora– comincia a raccontare- E in questa squadra ho compiuto tutto il mio percorso come giocatore, dall’under 16 fino alla serie B. Questa è una squadra che ha avuto una lunga storia di successi, arrivando ai vertici della pallavolo italiana, fino alla serie A2”.
Dopo una prima parte della sua vita come giocatore, terminato il liceo inizia ad allenare la sua prima squadra. “Per quattro o cinque anni ho affiancato all’attività di giocatore quella di allenatore della squadra giovanile di Brugherio. Ho cominciato a 20 anni con la squadra under 15”. Ed è proprio a Brugherio che Motta arriva al suo primo successo come allenatore, iniziando a guidare la serie B e portandola in quegli anni alla promozione nella serie maggiore. Un allenatore quindi, con già un prestigioso traguardo nel palmares, ma sempre con l’attenzione verso il suo ruolo di professore di educazione fisica (15 anni alla media Baroni di Carugate e dal 2000 alla Kennedy di Brugherio), assunto di ruolo nel 1985 e sempre perfettamente conciliato con la carriera da coach
Dalla Reima Crema alla Nazionale
Dopo una piccola parentesi con la squadra femminile di Brugherio, dal 2000 Motta allena a Crema, contribuendo al passaggio della prima squadra dalla serie B alla A:“La squadra è migliorata anno dopo anno. Il primo anno ci siamo salvati, mentre nei due successivi siamo arrivati anche ai play off”. Forse anche per questo altro passaggio di categoria, dopo 5 anni a Crema, nel 2005 arriva il punto di svolta, la chiamata in Nazionale. “Il CT della nazionale italiana di allora, Gian Paolo Montali, mi chiamò per allenare la nazionale under 23. Dopo due anni in under 23 sono diventato assistente nella nazionale seniores”. È con questa squadra che Motta ha vissuto il campionato europeo 2007 e due edizioni della World League.
“Dopo l’esonero di Montali, Anastasi, che ha preso il suo posto, mi ha tenuto nello staff. E così sono andato alle Olimpiadi nel 2008”. Quella delle Olimpiadi di Pechino è un’esperienza unica ed emozionante per Motta, sia come uomo che come allenatore: “Abbiamo sfiorato la medaglia quell’anno. Avevamo degli infortuni gravi sulle spalle, ma nonostante questo abbiamo ottenuto il quarto posto, perdendo alla fine contro la Russia”.
Il ritorno in Martesana con il Volley Segrate, la Pallavolo Lugano dal 2012
“A quel punto però era diventato difficile conciliare gli impegni scolastici e familiari con quelli della nazionale” spiega Motta, che prende la decisione di continuare ad allenare però più vicino a casa. “Sono diventato così allenatore del Volley Segrate, che nel 2009 è passato dalla serie B alla A2 e nel 2010 alla A”. L’esperienza con il Volley Segrate finisce presto, nel novembre del 2010: “Purtroppo l’esperienza nella squadra segratese non si è conclusa nel migliore dei modi. Sono infatti stato esonerato, a mio parere ingenerosamente, dopo quattro giornate di A in seguito a delle difficoltà che la squadra aveva affrontato in quelle ultime partite”.
Una conclusione che lascia un po’ l’amaro in bocca, ma non gli impedisce di continuare ad allenare, questa volta proiettandosi al di là dei confini nazionali. “Dopo un anno ho ripreso, questa volta in Svizzera con la Pallavolo Lugano, che alleno tuttora– racconta Motta– Qui ho vissuto esperienze molto belle, con la vittoria di 3 scudetti. Il primo anno siamo arrivati ai quarti di finale nella Challenge Cup (la terza competizione europea di pallavolo maschile per club, ndr), e nei successivi abbiamo vinto tre volte lo scudetto. L’obiettivo di quest’anno sarà, oltre rivincere lo scudetto, arrivare primi o secondi in Champions League per passare il primo turno. Questo sarebbe un risultato storico per un piccolo club come Lugano”.
La vita e i successi
Mario Motta ha allenato molte squadre, diverse fra loro, collezionando esperienze e successi in vari campionati e città italiane. Viene da pensare che negli anni ci potrebbero essere state difficoltà nel conciliare gli impegni dell’allenatore, con quello di padre di famiglia e docente di educazione fisica. “La mia è una scelta precisa– spiega- Dopo l’esperienza in nazionale mi erano arrivate molte proposte per allenare squadre in serie A in Italia, ma lontano da casa. Queste proposte mi hanno affascinato, è vero, ma avendo famiglia e figli non ho mai voluto fare il passo di andare via di casa”.
Tra tutti i momenti belli e ricchi di soddisfazione di questi anni, qual è il ricordo più bello dell’allenatore di pallavolo Mario Motta? “Di certo l’esperienza delle Olimpiadi è stata molto emozionante, soprattutto ripensando al momento della sfilata di ingresso nello stadio durante la cerimonia inaugurale. Ma il momento che ricordo con maggiore soddisfazione risale a molti anni prima, alla vittoria di campionato provinciale nel 1991 con la GiViDi. Quando questo gruppo di ragazzoni di Brugherio ha vinto il titolo contro la Mediolanum Milano, una squadra molto più forte, ho provato davvero la più grande soddisfazione”.