Il consiglio comunale dello scorso 26 ottobre non è stato registrato “per un problema tecnico”, mentre quello del 9 novembre, è stato annullato con una mail invita dal Presidente del Consiglio Fabio Della Vella ieri 5 novembre “in quanto gli argomenti previsti nella bozza di ordine del giorno, non sono stati completati nella fase istruttoria”. In sostanza, la documentazione relativa ai punti da discutere non è stata completata.
Se già l’opposizione era scesa sul piede di guerra tempo addietro, queste due ultime situazioni comunicate da Della Vella hanno fatto esplodere la bomba già innescata tra i capigruppo di minoranza. Ad eccezione del Movimento 5 Stelle infatti, gli altri schieramenti dal PD alle civiche di Capodici, da Cologno Solidale e Democratica alla Civica di Sansalone, hanno marciato compatti contro le ultime dinamiche amministrative della maggioranza.
Consiglio annullato
“Questa situazione è il sunto di tutta l’inadeguatezza del Presidente del Consiglio e dell’inefficienza amministrativa –ha commentato Salvatore Capodici, che si era espresso contro la nomina di Della Vella sin dal primo consiglio comunale- I punti all’ordine del giorno devono essere già corredati da relazione quando vengono presentati alla Commissione Capigruppo, tanto è vero che il nostro punto sull’amianto era stato respinto proprio perché carente di tale documento, poi fornito. Evidentemente il Presidente applica la legge con la minoranza e la interpreta con la maggioranza. Ma soprattutto, solo ed esclusivamente all’interno di una convocazione straordinaria della Commissione Capigruppo si può dare avviso di un cambiamento che annulla una seduta consiliare, non certo via mail quattro giorni prima e fuori tempo. E’ inadeguato nei contenuti e nei tempi”.
Della Vella: non ho mai convocato questo consiglio
Ma il gap tra le due posizioni pare essere proprio qui. Se i capigruppo sostengono, documento alla mano, che il consiglio sia stato convocato dal Presidente così come gli spetta per ruolo, Della Vella rispedisce al mittente ogni polemica, precisando: “Io non ho mai convocato nessun consiglio comunale per il 9 novembre, e nemmeno è stata pubblicata alcuna convocazione nell’albo pretorio. Il documento riporta ipotesi di sedute consigliari. Non vi era nulla di definitivo in quella comunicazione, anche perché mancavano dei documenti legati agli ordini del giorno. Non comprendo per tanto la polemica, dato che cerco di andare in contro all’opposizione e proprio in questo senso ho convocato la Capigruppo per il prossimo lunedì, per discutere con loro anche l’o.d.g. del consiglio comunale del 30 novembre”. Una posizione diametralmente opposta a quella dei capigruppo, mai così distanti dalla maggioranza come ora: “In quella sede il ruolo del Presidente è chiaramente quello di decidere, parla chiaro la legge 267 –ha sottolineato Capodici– le sue non erano comunicazioni su eventuali consigli, ma decisioni su date precise”.
Le commissioni da rifare: ci saranno 8 membri e non 9
Maggioranza e opposizione si ritroveranno il 30 novembre sui banchi del consiglio, e l’argomento è di quelli imposti dalla legge, quell’assestamento di bilancio la cui sostanza può avere ricadute sulla cittadinanza a più livelli, e che per questo richiede il lavoro attento delle commissioni, che al momento però sono ferme ai box e completamente da ripensare dopo lo spostamento di equilibri in maggioranza seguiti allo scioglimento della civica DI Cologno confluita in Fratelli d’Italia.
Come comunicato dal Presidente Della Vella, probabilmente la ricomposizione delle commissioni, che conteranno 8 membri e non 9, sarà definita proprio nella giornata di oggi 6 novembre, e lo stesso potrebbe accadere per la calendarizzazione dei lavori. Una questione che il capogruppo PD Cocciro ha più volte sottolineato nelle ultime settimane, e sulla quale torna così: “Come ci arriviamo ai lavori del 30 novembre sull’assestamento di bilancio, se ancora non si riuniscono le commissioni ? Questo stallo è frutto di una crisi interna alla maggioranza, che anche se non esplicitata è reale, e il Sindaco farebbe meglio a riconoscere il braccio di ferro tra i suoi, che tiene in stallo i lavori della macchina amministrativa ”.
Consiglio non registrato
L’altra questione è il malfunzionamento del sistema che avrebbe dovuto registrare l’audio dell’ultimo consiglio comunale. “Un errore tecnico, unito ad un altro disguido durante la seduta che non ha consentito né la registrazione né la votazione elettronica nel caso della mozione presentata dal consigliere Corradini –ha spiegato Della Vella– Il giorno seguente mi sono recato al SIC e ho richiesto che venisse risolto il problema”.
Della seduta del 26 ottobre non resterà traccia audio dunque, se non nei futuri verbali che verranno redatti dal Segretario Generale “sulla base dei propri appunti” e senza interventi e dichiarazioni dei consiglieri, come comunicato da Della Vella ai capigruppo: “Guarda caso proprio quando avevamo chiesto l’intervento della consigliera Brasacchio per valutarne il contenuto –ha aggiunto Cocciro che pare credere poco all’errore tecnico- e quando avevamo chiesto che la mozione di Corradini sulla teoria Gender fosse inviata completa di documentazione di voto al Provveditorato agli studi Provinciale e Regionale, al Ministero della Pubblica Istruzione e al Sottosegretario Faraone”.
Capodici: “non si lavora per la città, e questo lo si pagherà”.
In conclusione, non c’è zona di contatto tra i due schieramenti al governo della città in questo momento, e se nel mirino dell’opposizione iv è in primis il Presidente del Consiglio Comunale Fabio Della Vella, è in generale tutto l’operato della Giunta ad essere messo sotto scacco. “L’inadeguatezza di questo Presidente non consente all’istituzione di operare, e l’inefficienza di questa amministrazione non permette che si lavori per la città –ha concluso duramente Salvatore Capodici– Io guardo ai contenuti, e quelli prodotti da questa amministrazione in ritardo sia sulla presentazione del bilancio sia su quella del Piano Esecutivo di Gestione, imprescindibile per consentire ai dirigenti di operare, sono davvero pochi. Se si lavora male, le conseguenze le pagheranno i cittadini in termini di tasse più elevate e minori servizi. Non siamo da ostacolo al loro lavoro, semplicemente perché non lavorano”.