E’ ufficiale: con lettera seguita all’assemblea generale dei lavoratori del 18 novembre, i dipendenti del comune di Cologno proclamano lo stato di agitazione, e fanno appello all’Articolo 28 dello statuto dei lavoratori denunciando l’attività antisindacale dell’amministrazione.
Atteggiamento irrispettoso e denigratorio verso i lavoratori
Con la totalità dei voti favorevoli tra i presenti (mancavano gli Agenti della Polizia Locale impegnati al poligono di tiro) e soli 3 astenuti, tutte le sigle dei sindacati e i dipendenti alzano definitivamente la voce contro gli ultimi accadimenti relativi alla riorganizzazione dei Servizi e degli Uffici. Già in merito alla separazione dei Servizi Sociali dall’ Ufficio Politiche della Casa, era giunta sul tavolo della Giunta una lettera infuocata dei dipendenti (qui), ma ora la situazione è precipitata velocemente, l’accusa è grave e nella missiva indirizzata al Segretario Generale Dottoressa Fazio, al Dirigente Architetto Perego e all’ Assessore alla partita Magro, si parla di “reiterato atteggiamento irrispettoso e denigratorio nei confronti dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali tutte, denunciando che i lavoratori non sono stati minimamente coinvolti nel processo di riorganizzazione dei Servizi e degli Uffici”.
Il premio produttività e l’accordo da rispettare “senza alcuna forma di ricatto”
Ma questo mancato coinvolgimento, è solo l’apice di un iceberg la cui base pare ancor più grande: “Abbiamo incontrato la Segretaria Generale Dottoressa Fazio tempo fa, la quale, comunicando il processo di riorganizzazione, per carità legittimo, ha però negato ogni disponibilità nel fornire ai lavoratori dettagli nel merito dei cambiamenti che si sarebbero verificati -ha spiegato Romano Corrado del C.S.A.- In quella stessa occasione ci ha fatto capire che accettando questa riorganizzazione, avremmo ricevuto l’accredito di una certa cifra come retribuzione variabile (nda: incentivo di produttività). Ecco, noi chiediamo che questa somma venga accreditata a prescindere e senza alcuna forma di ricatto, dato che esiste un accordo precedente deliberato dalla vecchia amministrazione, che non solo prevedeva un incentivo in base ai progetti raggiunti dai dipendenti, ma che non è mai stato rettificato dall’ attuale giunta, anzi, e per tanto è ancora valido”.
Ora i sindacati chiederanno un incontro urgente con l’amministrazione, con la quale si proverà a trovare un punto di incontro “altrimenti si ricorrerà al prefetto” spiega ancora Romano Corrado, che aggiunge “noi non vogliamo fare testa contro testa, ma è chiaro che qui siamo davanti ad un muro di gomma che rimbalza e non si cura per nulla dei dipendenti”. Nel frattempo, a tutte le sigle sindacali, CGIL FP, CISL FP, RSU, UIL FPL, COBAS e CSA, viene dato mandato di “attivarsi al fine di mettere in campo tutte le azioni necessarie per la tutela dei diritti dei lavoratori, per la salvaguardia della loro professionalità e de salario accessorio”, come conclude la lettera firmata dai rappresentanti Bonfanti (CIGIL) e Arcoraci (CISL).