CASSINA
CENTRO STORICO: MOMENTO DI STALLO DENSO DI POLEMICHE E INCOMPRENSIONI

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Il centro è una questione centrale. Il bisticcio di parole non è casuale dato che per le strade e nelle stanze della politica, il progetto di riqualificazione della parte storica della città e della sua viabilità, fa parlare anche i muri. Si potrebbe discutere attentamente dei lavori, analizzarne i dettagli una volta per tutte piantine alla mano, con calma, ma in questo momento l’attenzione è spostata su altro.

UNA DETERMINAZIONE DISCUSSA
Un progetto definitivo approvato con determina senza visto di regolarità contabile, e gli importi sbagliati, è indifendibile!”, ha sottolineato Andrea Maggio, consigliere capogruppo di Uniti per Cassina, che ha messo un cerchio rosso attorno alle somme riportate nella determinazione 616 relativa al progetto. Un errore materiale, un distratto errore di battitura su un documento pubblico, che ha fatto sballare le cifre di 100.000 euro. In realtà il totale di spesa riportato era quello corretto già indicato nella delibera di giunta del luglio 2015, 240.000 euro, ma tra gli addendi mancava un 1 davanti ad un importo: “Delibere e determine sono documenti pubblici, ufficiali –ha continuano Maggio- refusi, importi sbagliati, mancanza del visto contabile ad un progetto definitivo contro il quale hanno detto di no 2158 cittadini… non stiamo giocando” . 

Il discorso sul parere di regolarità finanziaria è molto ampio e regolato dal testo unico degli enti locali, la legge 267 del 2000, nel dettaglio dall’articolo 147 bis, che ritiene le determinazioni con impegno di spesa, così come i contratti e gli atti amministrativi, soggetti al controllo di regolarità amministrativa. Il problema sta proprio qui: questa determinazione rappresenta un impegno di spesa ?

No –sostiene l’Assessore alla partita Tommaso Chiarellae non è nemmeno un progetto definitivo come dice il consigliere Maggio. Noi siamo in una fase di progettazione, manca il progetto esecutivo che entrerà nel dettaglio dei lavori, per tanto quando gli uffici impegneranno con un atto le somme che serviranno per realizzare le opere, e quindi veicoleranno i fondi comunali alla realizzazione del progetto, dovranno sì avere il visto finanziario e quell’atto non sarà di competenza del solo settore tecnico, ma anche di quello finanziario”.  Sulla vicenda comunque vi è il parere del Segretario Comunale, il quale ha rassicurato circa la regolarità del documento, che tra l’altro sarebbe tutelata proprio dal regolamento comunale approvato dalla precedente Giunta D’amico, che non impone l’obbligo del visto contabile per determinazioni di questo tipo.

L’INCONTRO CON IL COMITATO E IL VERBALE INCRIMINATO
Pochi giorni fa vi abbiamo raccontato del nuovo faccia a faccia tra amministrazione e Comitato Salviamo il Centro Storico (qui) alla presenza dei capigruppo di opposizione Maggio e Attanasio. Un incontro che sembrava terminato positivamente, con la giunta impegnata a valutare le proposte del comitato.

Reso noto il verbale di quella riunione, è scattata nuovamente la controffensiva: “In quel verbale emerge che il Comitato si è trovato d’accordo con la giunta per quanto riguarda la riqualificazione degli attraversamenti in alcuni punti precisi della città –ha spiegato il portavoce Luca Cafassoin realtà noi ci siamo logicamente detti in generale favorevoli ad ogni intervento di quel tipo che porti maggior sicurezza, ma tra quelli indicati a nessuno in particolare, soprattutto in merito a questo progetto per il quale stiamo presentando la nostra ferma opposizione. Non abbiamo deleghe dal comitato ad avvallare modifiche, ma portiamo semplicemente la voce dei firmatari, e attendiamo una nuova assemblea in caso ci saranno modifiche al progetto a seguito delle nostre proposte”. 

Dunque il comitato ha chiesto subito rettifica del verbale, affinché non fosse mal interpretato il senso delle loro posizioni: “Non mi era mai successo prima –ha concluso Maggio che si è detto raggelato per l’accaduto- di ricevere un verbale di un’assemblea Comunale con il senso dell’incontro completamente stravolto da una manciata di parole”. 

Dunque il continuo susseguirsi di questi disguidi, osservazioni, polemiche, incomprensioni, offusca un po’ sia il senso profondo di un progetto che ha avuto un suo peso nel decretare la vittoria di questa giunta alle passate elezioni, prospettando un paese a misura d’uomo con incentivi alla mobilità dolce e una rivalutazione del centro storico, sia di contro, offusca un po’ anche le ragioni sostenute dal Comitato stesso e dai firmatari della petizione, che hanno portato preoccupazioni legittime, osservazioni comprensibili, e possibili alternative sul tavolo dell’amministrazione. Non è detto a questo punto, che un referendum popolare sulla vicenda, non possa diventare davvero lo strumento per segnare un punto di svolta definitivo sulla questione.