Sarà anche “imbranata in ogni sport con la palla” come ammette sorridente, ma Claudia Preziati, carugatese di 16 anni studentessa di Scienze Umane, è uno dei diamanti pregiati di una disciplina tanto difficile quanto affasciante, com’è quella del pattinaggio sincronizzato su ghiaccio.
Da quando aveva cinque anni e indossava pattini a noleggio, Claudia ne ha fatta di strada, e orami da otto anni fa parte delle Hot Shivers, team di successo nazionale legato alla società sestese Precision Skating Milano, prima formazione di Pattinaggio Sincronizzato su Ghiaccio costituitasi in Italia nel 1989. Da quattro anni gareggia nella categoria Juniores, di cui è capitano e con la quale ha conquistato ogni anno il titolo nazionale e il conseguente accesso di diritto al Campionato Mondiale. Anche in veste azzurra Claudia è capitano, e nella stagione 2014-2015 il risultato ottenuto ai mondiali è stato uno dei migliori con quel 12° posto che in realtà varrebbe quasi una sesta posizione (qui video di copertina): “In effetti le nazioni teste di serie si presentano con più formazioni –ha spiegato- e per questo riescono a piazzarsi alla fine in più posizioni. Così a livello di squadre siamo arrivate 12° , ma nel ranking la nostra nazione è all’incirca 6° e si contende il posto con le tedesche”.
Ma se Finlandesi e Canadesi sono fuori portata per le pattinatrici italiane, è anche perché questo particolare ed elegante sport nato in Inghilterra nel 1838, nei paesi nordici è sostenuto e supportato in modo diverso, mentre qui da noi la stessa Claudia ha a avuto più volte difficoltà a spiegare a scuola come mai dovesse assentarsi per un mondiale o per una competizione internazionale. “Non solo a volte c’è poca comprensione qui da noi –ha spiegato la madre della giovane campionessa, Marcella Sangalli– ma spesso si cerca anche di complicare il cammino sportivo addirittura”. Ma la giovane carugatese non molla certo la sua passione, che coltiva con quattro allenamenti a settimana (sette giorni su sette sino allo corso anno) e tantissime rinunce. “Mi sono persa negli anni un sacco di feste, di uscite, di gite scolastiche, e se in inverno non mi manca molto uscire la sera, in estate ne soffro parecchio. Stare con gli amici è ciò che preferisco, ma amo troppo pattinare e alla fine ne vale la pena”.
Claudia ha da poco ripreso la stagione insieme alla sua squadra, anche se da questa estate dopo la preparazione atletica e il ritiro, sta già provando quello che sarà il programma da presentare durante l’anno alle competizioni nazionali e non. Un lavoro minuzioso di preparazione ed allenamento fisico, che contempla coreografie come se fosse una danza, e interpretazioni come per il teatro, e che richiede che tutto questo venga effettuato da una squadra di 16 atlete in perfetta sincronia, davanti ad una giuria che valuta ogni singola sfumatura tecnica, coreografica, teatrale, senza dimenticare velocità ed esecuzione. “Un anno di lavoro intenso e di continui perfezionamenti –ha spiegato la giovane atleta- che poi si traducono in un’esibizione di 2 o massimo 6 minuti nei quali devi essere perfetta e concentrata. La tensione è sempre altissima quindi, e il fatto che questo sia uno sport di squadra rende tutto più facile, perché consente di condividere quelle fasi di preparazione e di agitazione con le altre compagne, compresa la gioia finale se ci si accorge di aver eseguito il pezzo al massimo”.
“Allora vederle abbracciarsi alla fine del pezzo è un’emozione da brividi”, ha aggiunto Paolo Preziati, padre di Claudia, colui che ogni volta la accompagna agli allenamenti senza mai saltarne uno da otto anni a questa parte tutte le sere, e che insieme alla moglie partecipa alle trasferte per gli impegni internazionali a Salisburgo o in Croazia, come è stato per i Mondiali passati, e tutto senza che la federazione dia particolari contributi. “I sacrifici che fa Claudia sono tanti, e con i suoi ci sono i nostri –hanno spiegato i genitori- ma apprezziamo questa sua voglia di continuare nonostante le difficoltà. E’ uno sport questo che forgia il carattere, che allena l’attenzione, che mette alla prova, che insegna a collaborare e fare squadra, e nel quale c’è sempre da imparare, esattamente come nella vita. Tempo fa si sentiva troppo piccola e inadeguata e voleva mollare. Ha perseverato ed è arrivata ad essere capitano nonostante fosse più giovane di altre. Ci mette impegno e sacrificio, e siamo contenti di questa scelta”.
A Novembre riprenderanno le competizioni, e Claudia continuerà ad essere capitano sotto la guida di Mister Andrea Gilardi, noto nell’ambiente a livello nazionale e non. Insieme alle sue compagne, con cui ha un rapporto di grande affiatamento sul ghiaccio, la giovane pattinatrice cercherà di riproporre gli ottimi risultati delle stagioni passate, tentando di scalare altri gradini mondiali. Nel frattempo si attende una risposta per le Olimpiadi del 2022: riuscirà il pattinaggio sincronizzato su ghiaccio ad essere inserito nelle discipline olimpiche invernali ? In quel caso Claudia avrà 23 anni e con questo percorso alle spalle, sarebbe pronta per rispondere presente.