È possibile viaggiare per il mondo e visitare bellissimi luoghi se ci si trova seduti su una sedia a rotelle?
La risposta è si, e ce lo conferma Fabrizio Marta, 45 anni, da sempre in sedia a rotelle a causa dell’Osteogenesi Imperfetta della quale è affetto. Dalla collaborazione con il fotografo Alvise Crovato è nato il progetto “Un altro viaggare”, reportage fotografico presentato ieri 21 settembre al Centro Verdi di Segrate.
“Sono contento di presentare stasera questo racconto fotografico, mi piace l’idea di iniziare il lavoro di questo nuovo assessorato alla cultura con il tema del viaggio, riuscendo ad unire l’aspetto estetico a quello sociale” ha detto Gianluca Poldi, assessore alla cultura e alla ricerca di Segrate, che ha concluso il suo intervento recitando il testo di “Itaca” del poeta greco Costantino Kavafis.
Il reportage nasce dal viaggio compiuto da Fabrizio e Alvise insieme a Giulia, una videomaker. Una costante delle fotografie in mostra è il punto di vista che l’osservatore si ritrova ad assumere ogni volta, cioè quello di Fabrizio, quindi della persona in sedia a rotelle.
“Ho accettato con gioia di fare questo viaggio con Fabrizio, pensando al fatto che molti anni fa ho rotto la schiena sciando e ho rischiato la sedia a rotelle– ha spiegato Alvise Crovato- Ho accettato con gioia ma anche timore reverenziale nei suoi confronti. Il viaggio è stato un viaggio di conoscenza, ho imparato a conoscere lui e tutta una serie di difficoltà che affronta quotidianamente. Ho cercato con le foto di fare emergere molti lati del nostro viaggiare, ero io a seguire lui in questo percorso. Le inquadrature sono pulite, l’uomo sempre al centro dell’immagine ma non preponderante”. Per Alvise è ancora difficile capire e spiegare in pieno il suo lavoro “Sono paesaggi? Ritratti ambientati? Questo non l’ho ancora capito, ogni volta che le guardo queste foto mi danno qualcosa di nuovo, anche a me che sono il fotografo”
L’intervento più atteso era certamente quello di Fabrizio Marta, alias Rotex, che tiene un blog che cura per Vanity Fair raccontando dei suoi viaggi. Il suo racconto è partito dalla malattia che lo costringe in sedia a rotelle. “Questa mia fragilità mi ha provocato una forte voglia di muovermi, infatti dico sempre di avere una seconda malattia, la “viaggite”. I primi viaggi li ho fatti per mettermi alla prova, non era curiosità del viaggiatore. Il primo viaggio è stato negli USA, poi è venuta l’Italia. L’Italia è l’Italia, conosciamo tutti le difficoltà legate alle barriere architettoniche, anche se qualcosa si sta muovendo negli ultimi anni. Nel 2012 ho viaggiato con un amico lungo tutta la penisola, 8mila kilometri in totale, e proprio da questa esperienza nasce il mio primo “rotellando”, al quale sono seguite altre ricerche di storie di normali disabilità”.
Fabrizio ha raccontato delle diverse problematiche che comporta viaggiare, ma in generale vivere, quando ci si trova in sedie a rotelle. “La fotografia è una parte molto forte nel viaggio, permette di raccontare diverse tematiche, alleggerendole delle volte- ha spiegato Fabrizio– La diversità fisica, in un mondo dove la bellezza è considerata qualcosa di prioritario, permette di raccontare le cose in modo diverso”.