Lunedì 14 settembre segnerà l’inizio di una collaborazione che vedrà il comune di Pioltello tra i primi a firmare il Protocollo di Intesa promosso da Regione Lombardia per contrastare lo spreco alimentare.
Enti Pubblici sono chiamati a collaborare con Organizzazioni No Profit e grande distribuzione, per unire sinergie e progetti al fine di una minor produzione di rifiuti e scarti che si ponga fortemente allo spreco legato alle risorse alimentari. Proprio per questo tema così delicato e centrale nell’ anno dell’Esposizione Universale, la presentazione ufficiale del progetto avverrà il 22 Settembre alle 10.30 ad EXPO.
“Incrementare e valorizzare i percorsi finalizzati al recupero e alla distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale è un passo fondamentale nell’ottica della lotta contro gli sprechi alimentari. -Ha dichiarato il Commissario Straordinario Alessandra Tripodi– Credo sia importante farlo attraverso l’individuazione di azioni tra loro complementari in cui l’innovazione sociale possa produrre una sempre maggiore riduzione degli sprechi. In quest’ottica, diventa fondamentale la sperimentazione di un modello locale di analisi delle fattibilità e degli effetti socio economici, come lo è la sensibilizzazione dei cittadini”.
In tutto questo Regione Lombardia si configura come mente coordinante, braccio informativo e formativo che individuerà le procedure migliori per le amministrazioni, in modo che attraverso incentivi, premi o compensazioni, possano gestire in accordo con la grande distribuzione, la distribuzione dei prodotti eccedenti in scadenza (ma non scaduti !!) “garantendo la sicurezza alimentare e la tutela dei consumatori finali“, come viene precisato dal comunicato.
E’ un dato di fatto come molti supermercati siano costretti a ritirare dai banchi prodotti no scaduti ma scadenti in pochi giorni. Tutti prodotti ancora perfettamente commestibili, tenuto conto anche che le date di scadenza laddove non segnate con “entro e non oltre“, concedono ancora qualche giorno di tolleranza, soprattutto per scatolami e prodotti confezionati. Sono molti già i banchi alimentari che utilizzano accordi con i grandi ipermercati per ridistribuire tra le famiglie indigenti prodotti perfettamente sani e commestibili ma ritirati dalla vendita perché con una scadenza ravvicinata.
“Il settore della distribuzione commerciale ed in particolare della GDO -conclude la Tripodi– contribuisce alla produzione di rifiuti urbani o assimilabili, una produzione che può essere ridotta significativamente grazie alla donazione delle eccedenze, al fine di fornire sostegno alle persone in difficoltà”.
Un processo di gestione delle eccedenze, ma anche di sensibilizzazione verso la cittadinanza, di educazione ambientale e alimentare verso tutte le fasce della popolazione. A questo scopo è fondamentale il contributo di alcune grandi catene di supermercati e ipermercati che hanno già aderito, nonché l’apporto sostanziale di Enti No Profit come Caritas e Banco Alimentare.