Quanto peso si deve a dare a chi sfregia, cancella e rovina monumenti o simboli dedicati alla memoria antifascista e ai partigiani ?
Devono esserselo chiesto i membri dell’ A.N.P.I. di Cernusco al secondo atto vandalico in poco tempo all’interno dei giardini dedicati alla memoria del Partigiano cernuschese Vanoli.
Se dopo il primo episodio, un’azione insolita che ha visto un pannello commemorativo interamente ricoperto dalla biografia di San Camillo De Lellis, si era dato comunicazione ma la cosa pareva circoscritta ad un unico episodio anomalo, dopo il secondo danno riscontrato che ha visto tutti i pannelli a memoria cancellati da vernice rossa, l’ A.N.P.I. Riboldi-Mattavelli alza il tono.
“Stigmatizziamo ancora la viltà e l’inciviltà di un gesto anonimo assurdo avvenuto in un luogo pubblico e contro un partigiano che ha dato il suo contributo per liberare il nostro paese. Ove ci fosse dissenso, lo si può esprimere liberamente senza però offendere persone che hanno agito per il bene della comunità e senza imbrattare luoghi che appartengono a tutti, apportando di fatto un danno morale ed economico ai cernuschesi”.
Atti vandalici come tanti se ne vedono nei parchi ? Stupidità e noia che portano a gesti inutili ? Oppure un gesto preciso ? Sono tante le riflessioni che si possono fare al momento, e altrettanti sono gli imbrattamenti sparsi ovunque in città. Vero è che in questo caso il doppio e recidivo gesto a danno degli stessi giardini e degli stessi cartelli, legittima ad un pensiero più ampio.
“La storia, nazionale o locale che sia, non può essere cancellata -hanno concluso dalla sezione- come ANPI ci facciamo carico quotidianamente di difendere e trasmettere il patrimonio storico e spirituale della Resistenza, ma riteniamo che ogni cittadino di questo paese debba sentirsi responsabile della propria storia, per comprendere il presente e avere un futuro”.