Se parliamo di 1985 e musica, indipendentemente dall’estate o no, è una e una soltanto la canzone che più si riconduce a quell’anno: “We Are The World”, il brano firmato Michael Jackson e Lionel Richie, prodotto da Quincy Jones e cantato dal gota della musica pop americana, tra cui Diana Ross, Bob Dylan, e anche Bruce Springsteen che proprio nell’estate del 1985 metteva piede per la prima volta in Italia, a San Siro per un concerto senza precedenti.
IL FESTIVALBAR
Quell’estate dunque fu fortemente segnata da quel brano, e anche da un tormentone made in Italy di tutt’altro genere ma altrettanto indimenticato, anche se per diverse ragioni. “L’estate sta finendo” dei Righeira usciva dalle radioline accese, dalle cuffiette dei walkman, dalle autoradio delle macchine, e trionfò anche al Festivalbar. Proprio la rassegna canora dell’estate vedeva la presenza di Vasco Rossi con “Tofee” e “Cosa succede in città“, e il caso particolare dei Baltimora con “Tarzan Boy” il cui “oohoohoohoohooh” sembra di sentirlo ancora. Dietro ai Ringhiera per si piazzarono Fiorella Mannoia con “L’aiuola” e i TXT con “Girl’s got a brand new tot”. L’altra rassegna nazionale per eccellenza, il Festival di San Remo, lascia in eredità la melodia dei vincitori, i Ricchi e Poveri con “Se m’innamoro”, seguiti da Luis Miguel e la sua “Noi ragazzi di oggi” che imperversava anche a distanza di mesi sotto gli ombrelloni.
GLI ARTISTI STRANIERI
Ma le estati seppiate degli anni “80, in quell’agosto avevano anche le melodie dei Duran Duran con “Wild Boys”, dei Tears For Fears con “Shout”, degli Spandau Ballet al loro primo greatest hits, e della famosa “life is Life” degli Opus, altro tormentone. Uscito a fine 1984, Born In The U.S.A. di Springsteen ottenne nell’estate italiana 1985 il disco di diamante e il brano omonimo fu uno dei più ascoltati anche sulle spiagge.
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