Siamo all’ultima puntata della rubrica che voleva avvicinare tra loro il mondo della letteratura e dell’arte, con il gustoso mondo del cibo. Questa rubrica è nata sotto l’ala del concorso letterario nazionale liberi di scrivere, quest’anno incentrato sul cibo, e ha voluto in questo mese offrire spunti per tutti coloro che sono interessati a parteciparvi inviando il proprio racconto.
Chiudiamo consigliando un libro che è un vero e proprio pozzo d’ispirazioni letterarie – culinarie. Dove trarre spunto se non dai più grandi scrittori ? Devono averlo pensato anche Laura Grandi e Stefano Tettamanti, curatori dell’opera “Racconti gastronomici” edita da Einaudi. Il volume raccoglie ben 39 racconti gustosissimi, firmati da alcuni dei più importanti autori del panorama letterario del passato e non: Aldo Buzzi, Roald Dahl ma anche David Foster Wallace, Murakami Haruki, Checov, Hemingway, Stefano Benni, Dario Fo, Boccaccio, Dino Buzzati, John Fante e tantissimi altri.
«Mai come oggi si è parlato tanto di cibo. Non esiste mezzo di comunicazione (di massa e anche meno) che non apparecchi il suo angolino del gusto (…) La letteratura, comunque, ha preceduto tutti. Non solo perché è essa stessa nutrimento (della mente, dell’anima e del corpo) ma perché da millenni gli scrittori di romanzi e di racconti non smettono di dar da mangiare e da bere ai loro personaggi (…) Gli scrittori nutrono i loro personaggi d’invenzione perché questi nutrano i lettori reali, in polpa, ossicini e nervetti».
Questo si legge in una breve presentazione del volume pubblicata online da Einaudi, che non manca di incuriosire i futuri lettori con dettagli sulle delizie raccolte nel libro, piacevoli al gusto letterario e irresistibili al palato. Citiamo:
“Gli scrittori presenti in questa antologia parlano di cibo nelle maniere più diverse. C’è chi come Roald Dahl ci illumina sull’imprevedibile utilità di un cosciotto d’agnello quando finisce un matrimonio. Chi, come David Sedaris, commenta con arguzia irresistibile la sparizione dei ristoranti «normali» a New York, città in cui si serve «il pesce crudo annegato nel cioccolato ». Chi, come Guy de Maupassant, racconta di un giovane italiano che su un treno per la Francia sazia la sua fame grazie a una puerpera. Chi, come Katherine Mansfield, descrive l’infrangersi dell’innocenza di una ragazzina subito dopo un delizioso party in giardino. O chi, come Piero Chiara, nell’invenzione del «fungotrifola » condensa mirabilmente la forza immaginifica della scrittura”.
Insomma, per mettersi all’opera e partorire un delizioso racconto per il concorso nazionale di scrittura “Liberi di Scrivere”, immergetevi nelle delizie della tavola e della letteratura, non potrete che trarne fonti d’ispirazioni infinite per il vostro manoscritto, e qualche dritta culinaria per la vostra quotidianità.