L’ultima volta che l’Esposizione Mondiale Canina fu organizzata in Italia, era il 2000, e quest’anno ci ha fatto ritorno sulla scia di EXPO 2015, portando negli spazi dell’ Area Fiera di Milano, oltre 30mila razze del quadrupede più amato al mondo, provenienti da ogni continente.
Tra queste, in gara nella categoria dedicata ai cani da caccia, “Segugi e Cani da pista di sangue“, vi era anche Baldo, un cane di quasi 4 anni nato dall’accoppiamento tra Ful di Pontenizza, e orgoglio del suo padrone, Giovanni Andrea Brambilla, meglio noto in città come Gianni. Baldo rappresentava la razza dei Segugi Italiani a Pelo Raso, e sotto l’occhio esperto del giudice Mario Migliarino, ha sbaragliato la concorrenza di competitori internazionali, aggiudicandosi il titolo di campione del mondo per la sua razza (certificato BOB), ottenendo anche il certificato di Attitudine al Campionato Internazionale di Bellezza (CACIB) “per la sua eleganza e potenza morfo funzionale”.
Un riconoscimento che incorona lo stesso Gianni Brambilla, che ormai da anni coltiva questa passione con l’amico di una vita e compagno di battute di caccia, Francesco Invernizzi, avvalendosi dell’apporto tecnico e pratico di Francesco Patarini, che più volte ha condotto i cani di Brambilla durante le verifiche zootecniche per razze da seguita su lepre, ovvero le gare dedicate ai segugi, razza di cui l’allevatore gessatese si è subito innamorato.
“E’ stato amore a prima vista dopo una breve parentesi coi cani da ferma –ha raccontato Gianni– A catturare la mia attenzione sono stati gli occhi luminosi ed espressivi di una segugia avuta da un amico del cremasco. Mi ha insegnato molte cose e soprattutto che la cacciata classica col segugio italiano non ha eguali per le emozioni che ti sa trasmettere”.
E così, dagli esordi in campo internazionale a Malpaga, anni fa, dove con il segugio Drupi portò a casa il titolo di Campione Italiano e Internazionale di bellezza, Campione di Lavoro, Campione Assoluto e Campione Riproduttore (queste le diverse categorie del concorso), Gianni Brambilla ha continuato sulla stessa strada di cura e attenzione per gli esemplari che possiede e alleva, con una dedizione quasi artistica: “La caccia classica col cane da seguita è cultura, è poesia. E’ Silenzio e non schiamazzo” dice.
Dunque Gessate sale sul tetto del mondo grazie a questo splendido esemplare di Segugio a Pelo Raso, che nonostante l’oggettiva bellezza e costituzione, emerge anche per la sua attitudine al compito che è chiamato a svolgere, come spiega bene lo stesso Brambilla: “La morfologia ha il suo peso ma vista nel contesto di funzionalità. Stiamo parlando di cani da lavoro. Si devono tenere in giusto conto le caratteristiche che distinguono una razza dall’altra. Il soggetto tipico è il cane bello. Il bello fine a se stesso non ha ragione di esistere“.
E’ dunque molto concreto l’allevatore gessatese, passato in pochi anni dal ruolo di cacciatore che possedeva un cane, a quello di selezionatore di razze pre l’esposizione canina. Anche sulle diverse competizioni superate brillantemente da Baldo ha infatti uno sguardo obiettivo e appassionato, molto attento al quadrupede a 360 gradi: “Le prove o verifiche zootecniche sono un palcoscenico frequentato da cacciatori e cinofili segugisti. Manifestazioni che hanno avuto il merito di avvicinare gli appassionati e favorirne il dialogo, la crescita. Non sono però il metro per misurare la razza -ha spiegato- Troppo spesso, il tutto si traduce in una competizione fine a se stessa che in molti casi ha generato campioni senza una storia genetica e senza futuro per gli eventuali eredi”.
Questo spiega quanta cura ci sia dietro ai successi di Baldo, ed è facile capire come lo scorso 11 giugno dunque, cane e padrone si siano aggiudicati il prezioso titolo universale.