65 cani di razza
, tra cui alcuni cuccioli morti, molti denutriti, maltrattati, tenuti rinchiusi stipati in pochi metri al buio e senza né acqua né cibo. E’ l’orrore sconvolgente che si è parato davanti ai Carabinieri durante un blitz nell’allevamento amatoriale di Giovanni Brambilla in Via Torino a Gessate, non lontano dalla Metropolitana.
Un’ irruzione, e la città piomba nello sconcerto, nell’incredulità verso quell’uomo che poco tempo fa si era aggiudicato insieme al suo Baldo, esemplare meraviglioso di Segugio Italiano a Pelo Raso, il titolo di campione del mondo nell’ Esposizione Mondiale Canina (come ricorda la foto di copertina, ne abbiamo parlato qui). “Se in pubblico dimostrava attenzione maniacale per il suo segugio, tanto da vincerci un concorso -ha commentato esterrefatta una donna- e poi in segreto segregava quelle bestiole, mi chiedo quale sia il vero volto di quest’uomo“.
Il Blitz delle forze dell’ordine, accompagnate da EITAL (Ente Italiano per la Tutela degli Animali) è avvenuto il 28 luglio dopo le pressioni del portavoce parlamentare del Movimento 5 Stelle Paolo Bernini, anche lui presente sul posto al momento della tremenda scoperta. Proprio dal pentastellato arrivano le prime foto scattate, che testimoniano le condizioni di degrado e incuria in cui versava l’allevamento. “E’ ormai sempre la stessa storia -scrive Bernini sul profilo ufficiale Facebook- situazioni denunciate dai cittadini da anni e nessuno di competenza che interviene e così chi lucra sugli animali è libero di violare le norme sistematicamente a scapito degli animali.
Brambilla è stato denunciato per maltrattamento su animali, somministrazione di farmaci scaduti rinvenuti nella struttura, esercizio abusivo della professione, abuso edilizio e resistenza a pubblico ufficiale. Ma non è il solo a ricevere notifica dalle autorità, in quanto è subito partito un esposto all’ ASL “per i controlli promiscui effettuati“, come precisa sempre Bernini.
Raggiunto dalla nostra redazione in merito alla vicenda, il Sindaco di Gessate Giulio Sancini è sembrato particolarmente scosso e colpito: “Mi creda, sono basito, senza parole, stupito e amareggiato -ha detto- Meno di un anno fa, in autunno, il signor Brambilla ci aveva fatto pervenire richiesta per aprire un allevamento amatoriale di cani, e noi abbiamo atteso che, secondo le norme, uscisse la ASL per verificare che il luogo fosse idoneo e che sussistessero le condizioni per concedere l’autorizzazione. La relazione giunta a noi era positiva e quindi fu concessa possibilità di ospitare massimo 20 cani. Sino ad ora nessuna segnalazione, e ripeto nessuna, ci è mai giunta rispetto a qualcosa di strano, latrati o percezioni strane. Eppure la zona è molto battuta e frequentata. Non capisco, sono colpito, soprattutto se penso che quest’uomo aveva dalla sua anche un numero importante di riconoscimenti prestigiosi proprio legati a concorsi canini”.
In meno di un anno dunque, nonostante l’autorizzazione parlasse di soli 20 cani, il signor Brambilla ha stipato in quegli spazi oltre 60 esemplari, ritrovati e ora ospitati preso una struttura idonea in attiva che il Magistrato predisponga una soluzione. “Brambilla era stato istruito a dovere su cosa potesse fare come allevatore amatoriale e cosa no, per operare nel rispetto della legge, quindi era perfettamente edotto sul comportamento da tenere -ha concluso Sancini- Ha commesso degli errori enormi e ne è unico responsabile. Se solo avessimo ricevuto una segnalazione almeno, allora avremmo potuto pensare ad effettuare controlli, ma così, per noi era un allevatore di prestigio tra l’altro, che da meno di un anno operava con autorizzazione dell’ ASL”.
Lo sconcerto pare aver lasciato di stucco i gessatesi, soprattutto quelli che conoscevano “Gianni” e il suo segugio Baldo, ma che forse ignoravano la realtà che si celava nel suo allevamento. Dall’ Ufficio Diritti degli Animali di Gorgonzola però, fanno sapere che queste realtà sono sempre più frequenti purtroppo.
La favola del simpatico allevatore amante dei cani da caccia, che trionfava con il suo esemplare all’ EXPO canina, si è trasformata in tragedia come nei peggiori incubi. E lo sconcerto pare essere il sentimento più palpabile insieme alla rabbia.
Qui sotto il fotocollage con le istantanee scattate sul posto al momento del blitz, pubblicate da Paolo Bernini, che ne detiene tutti i diritti, sul suo profilo Facebook.