Quando mesi addietro la Regione Lombardia lanciò un appello ai comuni invitandoli a presentare dei progetti No Slot, Cologno Monzese rispose presente, e lo fece lavorando ad un bando partorito da Spazio Giovani Onlus su precisa richiesta dell’allora Assessore alla Legalità Pino Angelico.
Di recente è uscita la graduatoria dei finanziamenti erogati per le proposte migliori (qui), e anche Cologno con il suo “Per gioco. Un Azzardo che costa”, si è aggiudicata 35.587 euro, a fronte di un costo complessivo del progetto di 44.537 euro.
“Attualmente i dati ci dicono che la media delle persone a rischio di diventare giocatori d’azzardo patologici, si attesta tra lo 0,5% e l’ 1,3% della popolazione -ha spiegato Pino Angelico- quindi a Cologno fra le migliaia di giocatori, e su un totale di poco più di 47.000 abitanti, ci sono circa 427 persone che rischiano di ammalarsi, e di rientrare nel vortice della ludopatia appunto. Tra questi le fasce più colpite sono le più deboli, i giovani e gli anziani“.
Proprio su queste due fasce della cittadinanza, si concentrerà con un occhio particolare il percorso colognese, con iniziative culturali, informative, artistiche e ludiche persino, che costituiranno uno dei tre tasselli che sorreggono l’intero progetto. Gli altri due partono invece da un’aggiornata mappatura dei pubblici esercizi che possiedono slot machine, seguita da una campagna di informazione e sensibilizzazione che farà incontrare e riflettere i gestori che consentono il gioco d’azzardo, quelli che vi si sono opposti, e quelli che installano le cosiddette “macchinette” ma ponendo dei limiti al gioco.
“Cologno in passato è stata pioniera di un’azione molto forte per contrastare il gioco d’azzardo, imponendo un limite di orario per sale giochi, sale scommesse e similari -ha spiegato sempre Angelico- ci fu un gran clamore e ci prendemmo dei ricorsi ma anche le responsabilità di un gesto che voleva tutelare la salute dei cittadini, perché poi è di questo che stiamo parlando. Purtroppo i Comuni non hanno molti strumenti per agire in autonomia per prevenire la ludopatia, e con la proposta di legge che pare si voglia far approvare, sarà ancora peggio”.
La proposta cui fa riferimento l’ ex Assessore alla Legalità, è la Bozza di Decreto per il Riordino delle Disposizioni in materia di Giochi Pubblici, in circolazione dallo scorso marzo, che tra le tante cose limita, se non addirittura annulla, le poche libertà dia azioni delle amministrazioni locali per contrastare il gioco d’azzardo, ovvero l’imposizione di limite agli orari di esercizio, e quella del rispetto di distanze obbligatorie che i locali con slot e giochi d’azzardo devono tenere dai luoghi sensibili, cioè quelli frequentati dalle fasce deboli della popolazione, giovani, molto giovani, anziani: “Se si vieta questo, si legano le mani ai Comuni, che sono già condannati dal fatto di non poter esprimere giudizio in merito all’apertura delle sale scommesse, di pertinenza esclusiva della Questura e del Ministero degli Interni. Dopo la proposta firmata con il Manifesto dei Comuni contro il G.A.P. (nda: gioco azzardo patologico), è veramente deludente che la bozza del decreto vada in questa direzione”
Così ha concluso Pino Angelico, che ha poi voluto lanciare un pensiero per il futuro, ma staccandosi con forza da ogni sorta di polemica che possa essere strumentalizzata oscurando il valore dell’argomento in discussione: “Per evidenti motivi il progetto è stato il mio ultimo atto come Assessore -ha detto- ma spero davvero che questa nuova amministrazione raccolga il lavoro iniziato e i finanziamenti della Regione, per portare a compimento le operazioni previste. Ribadisco che in questo mio pensiero non c’è alcuna critica o dietrologia verso il nuovo governo cittadino, e spero che le mie parole non vengano usate in questo senso, perché il gioco d’azzardo è problema talmente grave e delicato, che può essere usato solo per discuterne seriamente”.
Mentre da settembre sarà forse più chiaro capire come procederà questo percorso e quale Assessore lo seguirà, i partner che hanno lavorato al progetto ( Auser, Istituto d’Istruzione Superiore Leonardo Da Vinci, AFOL Mi, Creare Primavera, Spazio Giovani Onlus) dovranno trovare sponsor per quei 8.950 euro di differenza tra il costo complessivo e quello finanziato dalla Regione. In questi termini il sostegno dell’amministrazione e il lavoro congiunto sarà fondamentale.