“Questa è una semplice presentazione del bilancio alla minoranza, non sono previste discussioni, che sono rimandate invece al momento dell’approvazione“.
Alle ore 22.00 di ieri 27 luglio dopo tre ore e mezza di consiglio comunale, queste parole del Vicepresidente del Consiglio Silvia Mancini hanno fatto esplodere la tensione accumulata tra i banchi e in parte del pubblico. Nonostante la trattazione dello schema di bilancio triennale fosse un punto all’ordine del giorno, nessun consigliere di opposizione ha potuto prendere parola dopo l’introduzione del Sindaco Rocchi e la relazione dell’Assessore competente Tesauro.
Dall’opposizione, Salvatore Capodici non le ha mandate a dire in un clima ormai rovente: “Non c’è bisogno di prendere il regolamento alla mano o avere chissà quale esperienza per capire che non si può negare l’intervento su un punto iscritto all’ordine del giorno -ha tuonato Capodici- non si può fare ! Ne dobbiamo discutere per diritto e non perché lei ci concede la parola”. Nessun cambio di posizione dalla giovane e risoluta Vicepresidente Mancini, subentrata al Presidente Della Vella nel momento clou della serata, che facendo appello alla convocazione del consiglio in cui si parla di “presentazione del bilancio“, ha chiuso la seduta alle 22.30 nel chiasso e nello sconcerto di molti.
“L’interpretazione che la Vicepresidente ha dato è chiara -ha commentato Angelo Rocchi– era una presentazione e non era previsto un dibattito, e molto spesso ho visto procedere in questa direzione.” Dunque niente relazioni dei due schieramenti sul bilancio, e niente commenti e discussione come la maggior parte si aspettava. Ma la minoranza è pronta a ricorrere nuovamente al prefetto, e le parole volate in aula al termine della riunione non sono di quelle che passano inosservate. Il capogruppo PD Giovanni Cocciro parla di “emergenza democratica” alzando il tiro delle accuse.
I RICORSI AL PREFETTO
E proprio dal PD un ulteriore segnale di forte protesta è arrivato dai consiglieri D’Erchie e Cetrullo, assenti e pronti ad un ricorso da presentare in Prefettura “per le violazioni delle norme e dei regolamenti che regolano la convocazione, la discussione e la conduzione del consiglio comunale chiamato a trattare il bilancio di previsione”, ha spiegato Cocciro ad inizio dei lavori.
Nel dettaglio l’accusa al Presidente Della Vella, è di aver convocato una seduta di consiglio straordinaria conducendola come se fosse ordinaria, inserendo accanto al bilancio interpellanze e punti all’odg, due cose incompatibili da regolamento. “Sono assenti -ha continuato Cocciro- perché con la loro presenza sanerebbero la non correttezza del consiglio comunale così come da voi convocato. I restanti consiglieri rimangono comunque in aula per non sottrarsi all’importante ruolo di verifica e controllo del documento”.
E i ricorsi a firma Capodici, Cocciro e Verzino sul tavolo del Prefetto saranno ormai diversi, almeno cinque quelli che verranno presentati a partire da quello sulla delibera di giunta in merito alla convalida degli eletti, avvenuta secondo l’opposizione non a norma di legge. La questione spinosa del voto ponderale plurimo in Commissione (qui) sul quale il Sindaco ha già risposto (qui), è oggetto di un ulteriore ricorso, così come l’allontanamento del vicecapogruppo PD D’Erchie, nonché Vicepresidente del Consiglio Comunale, dalla seduta di commissione dei capigruppo: “E’ stato allontanato inopinatamente facendo leva su una regola che non è tale da tempo ormai -ha spiegato Cocciro- e per tanto è un fatto grave che gli sia stato imposto di uscire”.
IL BILANCIO
Il primo atto del Consiglio Comunale si è quindi chiuso dopo sette interpellanze, l’approvazione del regolamento sulla nomina e designazione dei rappresentanti del Comune in Enti, Aziende ed Istituzioni (minoranza astenuta), e una relazione dello schema di bilancio triennale nella quale l’assessore alla partita Tesauro ha accennato, tra le altre cose, anche i rincari sulle tasse e i tagli che verranno apportati ad alcuni servizi.
“Il rigore ci ha portato a fare scelte non condivise per ideologia ma dettate dalla sopravvivenza dell’amministrazione e dei dipendenti” ha spiegato l’Assessore facendo riferimento al disavanzo che già il Sindaco Rocchi aveva commentato: “Non ho mai né formalmente né informalmente detto che avrei abbassato le tasse -ha spiegato il primo cittadino nella seduta consigliare- questo è il bilancio che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione, che non lo ha approvato prima di terminare il mandato così come è stato fatto in altri comuni al voto […]. I nodi sono al pettine e c’è un disavanzo di 2,7milioni di euro“.
Una cifra che sommata ai mancati trasferimenti dal Governo, arriva a circa 3milioni di euro, che il comune ha intenzione di ripianare attraverso alcuni interventi che prevedono tra i tanti accorgimenti, anche una razionalizzazione degli investimenti soprattutto nelle opere pubbliche, il rincaro di alcuni costi dei servizi individuali e il mantenimento del canone dell’addizionale IRPEF al suo valore massimo eliminando però l’esenzione per redditi inferiori ai 14.000 euro. Su questo ultimo punto il Sindaco ha rassicurato: “Le detrazioni IRPEF che siamo stati costretti a togliere, saranno ripristinate nel 2016”.
Si chiude così il primo capitolo di un consiglio che riprenderà stasera e che probabilmente proseguirà nelle serate a venire. L’approvazione a questo punto però, potrebbe slittare alla metà di agosto, tempo in cui la maggior parte dei consiglieri di minoranza potrebbe non essere presente.