CARUGATE
CHIESA GREMITA E COMMOZIONE. LA CITTA’ SALUTA IL SUO MAESTRO. IL RICORDO DI UN AMICO.

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“E’ stato un insegnante sì, ma è stato soprattutto un maestro e un esempio. Testimone semplice, umile, che ha servito con genuino stile evangelico le persone che aveva accanto, senza mai vivere l’esperienza del ruolo che ricopriva come privilegio, ma come servizio agli altri.

“. Con queste accorate parole, il Parrocco Don Claudio Silva ha in parte ricordato la figura di Alfredo Tornaghi, volto amato e indimenticabile della storia carugatese, scomparso la scorsa domenica 26 luglio, e salutato per l’ultima volta da una chiesa gremita ieri 28 luglio.

Il maestro storico di tante generazioni, è stato ricordato durante i suoi funerali esattamente per come il paese l’ha sempre tornaghi01

percepito: un uomo appassionato, “che aveva l’umiltà dei grandi” come ha commentato un cittadino; curioso, “intimamente sensibile” per usare le parole del Parroco, che ha vissuto Carugate nella Parrocchia, nelle istituzioni come Sindaco, nelle associazioni, nella comunità.

E tutte queste componenti erano presenti ieri pomeriggio all’interno della chiesa di Sant’Andrea: dalla giunta al completo, al mondo della politica locale attuale e del passato, sino all’oratorio, all’ Azione Cattolica, al Corpo Musicale Santa Marcellina di cui fu responsabile per oltre 50 anni, alle esequie con il gonfalone listato a lutto; e poi tanti tanti cittadini e amici, commossi e stretti attorno alla moglie Carla, alle figlie Anna, Patrizia, Lucia e Francesca.

tornaghi03A nome dell’ Azione Cattolica di Carugate, voglio ricordare la splendida testimonianza di Alfredo, laico cristiano, vero esempio di fede vissuta con costanza, impegno, stile e sobrietà -ha ricordato Piergiorgio Comelli in un saluto finale-  […] Se ne va una parte importante della storia del nostro paese, che ci lascia una preziosa eredità, quella di una persona semplice, sobria, amante della sua famiglia. Il suo ricordo accompagnerà sempre la nostra comunità”. 

Accanto ai ricordi istituzionali e delle associazioni, come quello di un rappresentante delle Scuole Cattoliche di Milano, anche quelli della gente comune: “Ho deciso che lo ricorderò così -ha detto una ragazza- mentre attraversava Piazza Manzoni a braccetto di sua moglie Carla, e salutandomi con un “buongiorno signorina”, alzava il braccio e sorrideva con gentilezza“.

 

Ospitiamo qui sotto uno scritto di Vincenzo Ortolina, ex Sindaco di Carugate nonché ex Presidente del Consiglio Provinciale di Milano, legato ad Alfredo Tornaghi da una lunga condivisione di esperienze e valori.

Se n’è andato anche “l’Alfredo”, dunque.
Ma il termine confidenziale (“l’Alfredo”, appunto) non allude affatto a un personaggio “comune”.

No, Alfredo Tornaghi era, e’ stato, un “grande”, pur nelle vesti di uomo apparentemente comune.
No, lui è stato davvero un “maestro”. In tanti sensi.
In quello letterale di “insegnante” nella scuola “elementare” pubblica, innanzitutto. Perché, pur nato nel lontano ’31 in un quasi sperduto (allora) paesino di provincia, il Tornaghi era riuscito a fare le “superiori”. E maestro, il “nostro”, lo è stato anche di catechismo, per una vita, sia all’oratorio che nei “dintorni”. Un maestro impegnato a spiegare la “dottrina” a generazioni di ragazzi, e anche agli adulti, e che ha servito molto la stessa parrocchia in generale.

Lui, un cattolico tutto d’un pezzo, come si suol dire, ma affatto “integralista”.
Mai. Maestro lo è stato anche, in buona misura, nella musica, che l’ha visto tra l’altro impegnato per decenni nella “banda”.
Alfredo Tornaghi e’ stato poi lo “storico” per eccellenza, peraltro documentatissimo, di Carugate,
un paese che ha una storia affatto banale, come lui ha appunto dimostrato, carte alla mano.

Ma il maestro Tornaghi, nella sua esistenza, non e’ stato soltanto un “carugatese”, pur a diciotto carati.
Ha spesso varcato i confini locali, diventando in buona misura un “personaggio” anche all’esterno, in particolare nel mondo scolastico, dove ha assunto incarichi di responsabilità negli organismi provinciali e non solo che raggruppano le scuole cattoliche, come anche incarichi più squisitamente istituzionali all’interno, per esempio,
del consiglio scolastico provinciale. Ha fatto parte, altresì, di organi di studio e di ricerca nel campo, appunto, “didattico-educativo”. 

Infine, pur se non e’ forse facile a credersi, l’Alfredo e’ stato, in una certa misura, un maestro persino in “politica”.
Il campo dove personalmente ho potuto conoscerlo più da vicino,
essendo stato anch’io sindaco di Carugate, pur se un po’ di anni dopo di lui.
“L’Alfredo”, me lo ricordo bene, aveva un’idea della politica quasi “spirituale”, “sacrale”.
Ricordo in proposito i suoi mal di pancia quando si incomincio’ a trattare, in Comune, dello sviluppo urbanistico di Carugate.
Un tema problematico, per un soggetto convinto che la terra ci sia stata “donata” da Dio.
E’ anche in ragione di questa particolare sensibilità,
credo, che il “nostro” non avrebbe comunque potuto fare una lunga carriera politica. 

Io, come molti, ho voluto un gran bene al “maestro”,
e con lui mi sono talvolta confrontato, negli anni recenti, sui temi più  attuali della politica,
trovandolo un po’ perplesso, lui che come me veniva dalla Dc, sui cambiamenti che si andavano registrando,
e che io, invece, accettavo con minore difficoltà.
Poi sono arrivati ultimamente, per l’Alfredo, gli anni, i mesi del dolore, della sofferenza.
Inspiegabili, se non ricondotti nel 
quadro della consapevolezza del “mistero” che caratterizza la nostra esistenza,
e che è, per i credenti (lui lo era acclaratamente) il “mistero di Dio”. 

Proprio per provare a capire qualcosa di più di questo “mistero”,
mi sono dato, alla mia età, agli studi teologici,
e giusto mentre scrivevo questo pezzo consideravo che, se davvero c’è un “al di là”,
nel lungo elenco di persone che vorrei reincontrare,
appunto, in quel al di là, quale che sia la “dimensione” o la forma” in cui mi si potrebbero presentare,
l’Alfredo, il “maestro Alfredo”, occuperebbe, subito dopo i “miei”, un posto di rilievo.  

Vincenzo Ortolina