Non è certo che qualcuno lo abbia abbandonato, ma di sicuro un ragno come quello fotografato dallo Spinning Brugherio nelle acque della cava Increa, è raro da trovare nelle nostre zone (foto di copertina Spinning Brugherio).
Dopo l’emergenza tartarughe e le diverse segnalazioni sempre giunte dallo Spinning, l’amministrazione aveva deciso di porre dei cartelli di divieto lungo il perimetro del lago e nei vialetti del parco, per impedire il rilascio di animali esotici. Ma come accade già per il divieto di tenere i cani liberi al di fuori delle aree apposite e quello di non lavarli nelle acque del laghetto, anche questo punto inserito tra gli obblighi per una rispettosa gestione del parco, è stato con ogni probabilità infranto.
Lunedì scorso 13 luglio infatti, in una delle tante passeggiate del gruppo di pescatori sulle sponde del bacino d’acqua, ecco spuntare tra i tronchi a riva, un ragno eccezionale per dimensioni e aspetto: “Di genere maschile, lungo circa quanto una sigaretta, le zampette lunghe circa 20cm; con una circonferenza totale di 40cm -hanno subito riportato dallo Spinning- stando a ricerche che abbiamo svolto su internet, dovrebbe trattarsi di un macrothele calpeiana, già rintracciata a Bologna e nel Veneto”.
Non proprio zone confinanti con Brugherio dunque, che fanno sorgere più di un dubbio sulla provenienza spontanea dell’aracnide che, come riportato dai pescatori, “non morde se non è disturbato”. Le foto scattate dai pescatori testimoniano la presenza di questo particolare esemplare di ragno nelle acque, e già qualcuno sui social network inizia a chiedersi se non sia necessario trasformare l’area in una zona videosorvegliata.
Si sa però, che le videocamere sono l’ultimo passo laddove l’educazione civica fallisce, quindi staremo a vedere se sarà più necessario rieducare le persone al rispetto della cosa pubblica, o controllarle dall’alto per imporre comportamenti corretti.