SEGRATE
IL CLIMA PRE BALLOTTAGGIO, TRA TENSIONI E INVITI AL CONFRONTO RIFIUTATI

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

“Al momento l’invito a me non è arrivato personalmente, ma solo tramite link su Facebook. Le condizioni attuali non sono quelle corrette per un confronto diretto all’americana come vorrebbe Paolo Micheli”.

Partiamo dalla fine, dalle parole con le quali Tecla Fraschini, candidata del centrodestra al ballottaggio del 14 giugno, ha rifiutato l’invito al confronto proposto da Paolo Micheli, sfidante del centrosinistra alla tornata elettorale, che su Facebook in data 3 giugno, proponeva alla sfidante di parlare ai segratesi in un faccia a faccia condotto da Cristina Parodi, il 10 giugno prossimo al Centro Civico di Milano 2: “Penso che i segratesi abbiano il diritto di essere ben informati sui programmi e le intenzioni dei partecipanti al ballottaggio per poter decidere con la maggior cognizione di causa -scriveva Micheli due giorni fa-  Per questo, secondo la migliore tradizione democratica d’ispirazione anglosassone, sono lieto di invitare Tecla Fraschini a confronti pubblici in ogni quartiere di Segrate, gestiti secondo le regole del faccia a faccia da un giornalista o da altra autorevole figura”.

C’è chi reputa la scelta di Micheli una mossa di apertura democratica importante,  e chi la vede altrettanto strategica, vista la sua maggior confidenza con il carrozzone della politica e del comizio rispetto alla sfidante Fraschini, il cui rifiuto al confronto però, non la pone nella giusta luce verso alcune fasce della popolazione. Di contro c’è anche chi sostiene che il confronto sia inutile perché, rappresentando Tecla Fraschini la perfetta continuità con la politica uscente di Alessandrini, è chiaro a tutti il suo programma, il suo pensiero, e la sua linea politica sulla quale indirizzare la città di Segrate, forte di quanto iniziato e portato avanti dal Sindaco che potrebbe andare a sostituire.

LA TENSIONE TRA ALESSANDRINI E I CANDIDATI DI SEL
La tensione tra i due gruppi opposti al ballottaggio, è però salita subito alle stelle sin dal giorno seguente le lezioni del 31 maggio, quando l’attuale Sindaco Adriano Alessandrini, aveva scritto un post molto discusso sulla sua pagina Facebook, rivolto in particolare a due candidati di lista a sostegno di Paolo Micheli con Sinistra Per Segrate, Pino Di Marzo e Gregorio Procopio, che il primo cittadino ha definito rispettivamente “l’infeltrinello e la FruttiVendola“, in riferimento ai lavori svolti dai due candidati e alla loro appartenenza politica, l’uno dipendente di una nota catena di librerie italiane, e l’altro assunto da un’altrettanta nota catena di supermercati, per la quale si occupa di scaricare frutta durante la notte. Nel post del Sindaco, poi rimosso ma che potete leggere integralmente nello screen capture qui, si fa più che altro riferimento ai pochi voti presi dai due candidati alla prima tornata elettorale.

Oltre al disappunto unanime espresso dall’opposizione, è arrivata anche la dichiarazione di Gregorio Procopio, Segretario cittadino SEL Segrate: “In momento così concitato quale è l’apprendimento dei risultati delle elezioni comunali, sapere che il “vero candidato sindaco” Alessandrini non pensi altro che a me, può solo riempirmi di passione, quella passione che mi ha spinto in tutti questi anni a contrastare un sistema di potere. A portare all’attenzione della comunità tutta una serie di storture e di magagne che cercavano di sottacere -scrive Procopio- Non vi e’regalo più grande, non vi e’ riconoscimento più gradito e non vi è stimolo più efficace per continuare il mio impegno civico disinteressato, di quello fattomi da Adriano. Vorrei ringraziarlo, perché sapere che il suo primo pensiero e andato a me, e non è andato al fantoccio che lo rappresenta, o a chi si e’sacrificato per aiutarlo, non può essere che un grande incommensurabile onore”.

Dunque non si può dire che sia una vigilia di voto tra le più tranquille quella che vede il centrodestra, seppur in vantaggio, costretto al ballottaggio, cosa che non capitava dal 1996.