SEGRATE
DEFINITI GLI SCHIERAMENTI IN VISTA DEL BALLOTTAGGIO

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Mancano pochi giorni al ballottaggio e la vita politica a Segrate è in continuo fermento.
Domenica 14 giugno Tecla Fraschini e Paolo Micheli si sfideranno per l’ultimo duello elettorale, che andrà ad individuare il nuovo Sindaco alla guida della città per i prossimi 5 anni. Gli altri sei candidati, esclusi dal ballottaggio, hanno dovuto decidere se supportare uno dei due candidati in questione, e se sì ovviamente quale.

CHI SOSTIENE CHI
Come Figini e Viganò (qui), anche Lorenzo Arseni con la sua lista Segrate Vita Lavoro ha deciso di sostenere il candidato sindaco del centrosinistra: “Trovo che questa sia la scelta più sensata, il candidato è il più sano e preparato. C’è bisogno di cambiamento, e io lo posso capire anche meglio di altri, visto che sono stato assessore durante un’amministrazione Alessandrini e so come andavano le cose”.

In direzione diametralmente opposta si è invece mossa la lista di Paolo Borlone, che spiega: “I membri di Cittadini di Segrate si sono riuniti ed è stata condivisa la decisione di sostenere Tecla Fraschini in questo ballottaggio, perché sia il candidato che la coalizione di centrodestra nel suo insieme dimostrano attenzione per temi come la famiglia, la sicurezza e il principio di sussidiarietà, presenti nel nostro programma”.

CHI HA SCELTO DI NON SCHIERARSI
Diversa la scelta fatta da Antonio Berardinucci, della lista “I valori della resistenza”. “Il risultato della mia lista non è stato quello sperato, ma le liste e i partiti che supportano Fraschini e Micheli non mi soddisfano. Per questo scelgo di tenermi fuori dai giochi di questo ballottaggio, e lasciare che i cittadini siano liberi di scegliere”.

Come Berardinucci, anche Diego Dimalta del Movimento 5 stelle ha scelto di non inserirsi negli schieramenti del ballottaggio, affidando qualche giorno fa a Facebook la sua riflessione: “Ci preme chiarire che i nostri elettori non sono stupidi automi che eseguono i nostri ordini, ma sono persone molto informate che, di fatto, non ascolterebbero una nostra indicazione di voto. Se qualcuno vuole il nostro 7.5% non deve chiedere a noi, ma deve rivolgersi direttamente ai cittadini che ci hanno votato. Sono loro a decidere– e conclude dicendo- Lasciamo quindi ai nostri elettori massima libertà di scelta, purché si rechino ai seggi esercitando i loro diritti e doveri di cittadini italiani”.

Gli schieramenti in vista del prossimo 14 giugno sono quindi decisi e tutte le forze politiche hanno messo in chiaro la loro posizione: il prossimo passo importante dovranno farlo i cittadini, dimostrando di poter far crescere quel 50% e poco più di affluenza di domenica 31 maggio.