E’ contento il Consigliere Regionale del Partito Democratico Marco Carra, relatore della legge regionale “Gli orti di Expò, gli orti sociali e urbani” approvata all’unanimità martedì scorso 23 giugno 2015.
“Con questo provvedimento si dà un primo contributo alla costruzione dei contenuti e dei lasciti di Expo, con il coinvolgimento delle comunità locali, che parteciperanno alla realizzazione delle esperienze sui territori, e con un investimento culturale ed educativo –ha spiegato Carra in aula, intervento ripreso dal sito Blogdem– Gli scopi principali della proposta di legge sono quelli di valorizzare, condividere e diffondere le conoscenze in campo alimentare e agricolo, con particolare attenzione all’utilizzo di tecniche di produzione sostenibili, prevedendo il coinvolgimento e la partecipazione di esperti, e di offrire nel contempo alle famiglie una forma nuova e integrativa di approvvigionamento alimentare, all’interno di un contesto ricreativo”.
Gli orti didattici sono ormai una forma di coltivazione pubblica molto diffusa anche nell’area metropolitana e della Martesana. C’è l’esperienza dell’ Orto Comune a Caponago e Carugate, quelli in procinto di nascere a Bussero, e molti altri sul territorio. Inoltre proprio il prossimo 4 luglio, Melzo presenterà il suo Open Day MelzOrto.
Sono 1.384 nel capoluogo lombardo i giardini condivisi e gli orti urbani gestiti da gruppi e privati, e ad affermarlo è Coldiretti Lombardia, che ha stilato la prima mappa 2014 degli orti urbani della regione. Un fenomeno dunque in crescita in tutto il paese, tanto che solo in Lombardia gli orti urbani sono diventati quasi 2.800. Una crescita del 40% rispetto a due anni fa, stando alle stime di Coldiretti.
Se sostenibilità ambientale, biodiversità e cultura, sono per Carra gli obiettivi del progetto, è anche vero che per i comuni, questo costituisce un’opportunità per mappare le aree pubbliche inutilizzate e riqualificare le aree abbandonate, contribuendo con un investimento finanziario iniziale minimo, al miglioramento della qualità di vita dei propri cittadini
Anche Lino Fossati, Consigliere Regionale del gruppo Maroni Presidente, ha sottolineato la valenza dell’iniziativa spiegando come “Gli orti di Lombardia si pone l’obiettivo di riqualificare il territorio e di dare ai cittadini, in questo particolare momento di crisi, la possibilità di sviluppare un’economia etica, attraverso una pratica diffusa da tempo nelle principali città europee e che si sta sviluppando anche in Italia. Un orto di 25 metri quadri produce almeno 180 chili di ortaggi l’anno. E autoprodurre frutta, verdure ed erbe aromatiche permetterebbe alle famiglie di risparmiare oltre il 10 per cento sulla spesa ortofrutticola”.
Per il 2016 lo stanziamento previsto è di 150 mila euro, destinati a copertura del 50% delle spese sostenute, per un importo massimo di 300 euro ciascuno per gli orti sociali, periurbani e urbani e 600 euro per ogni orto didattico e collettivo. Finanziamento che potrà garantire anche la trasmissione, ad almeno 20 mila studenti, dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Non a caso i progetti devono contenere la valorizzazione, condivisione e diffusione di conoscenze nel settore alimentare e agricolo, cercando di favorire famiglie ed enti che, anche in città, per produrre orti o coltivazioni, salvaguardando così il verde urbano dal degrado e limitando il consumo del suolo.
FRANCA ANDREONI