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L’odore del legno del cedro del Libano ha invaso Carugate durante il primo week end di giugno, nel quale l’associazione Olmo d’Oro ha organizzato un evento per celebrare i suoi 10 anni di attività. La festa ha visto due momenti centrali, quello del simposio di scultura con noti artisti italiani e internazionali, e l’inaugurazione della formella realizzata da ventuno scultori dell’associazione.
“I tre obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati portati a termine– ha dichiarato Claudio Ferrarini, presidente dell‘Olmo d’Oro– volevamo organizzare un vero simposio, lasciare un simbolo dell’associazione che durasse nel tempo, e piantare un olmo segno della crescita e del futuro. Tutte queste cose sono state realizzate, peccato che ancora una volta pare che la gente non abbia raccolto a pieno l’invito all’arte, quest’anno condizionato pesantemente da questi due giorni di caldo eccezionale che hanno scoraggiato ad uscire di casa“.
IL SIMPOSIO
In perfetto clima Expo, e in occasione del centenario della prima Guerra Mondiale, gli scultori partecipanti al Simposio si sono cimentati nella realizzazioni di opere incentrate sull tema del “cibo, tra sofferenze e piaceri“, come ha fatto Inma Garcia Arribas, artista spagnola, che ha scolpito una banana e una pannocchia fuse insieme (vedi foto nella galleria sottostante): “La banana rappresenta il piacere e la ricchezza della società moderna -ha spiegato- mentre la pannocchia è immagine della povertà e della difficoltà nel trovare cibo durante la guerra“. La componente internazionale è stata rappresentata anche da Adam Ngala dal Kenya, che ha illustrato le differenze tra la scultura europea e africana: “La nostra scultura è più manuale, legata alla natura, e spontanea, cioè senza l’ausilio di mezzi meccanici come al motosega“.
Davanti alla particolarità delle sculture straniere e di fronte al grande valore estetico delle opere italiane, la giuria ha premiato l’opera di Paolo Pasini, che ha ricevuto un assegno di 300 € consegnatogli dal Presidente Ferrarini e dall’Assessore all Cultura Michele Bocale. “La mia scultura -ha spiegato Pasini- rappresenta sia la sinergia tra il legno e la materia vivente, il seme che cresce e diventa frutto, sia quella necessaria per la realizzazione di un’opera, per la creazione in sé“. Ma oltre al primo classificato, hanno destato fascino e ammirazione anche tutte le altre opere realizzate in due giorni e mezzo dagli artisti del simposio, alcuni dei quali sono veri e propri maestri rinomati in tutta Italia e oltralpe, come Siro Vierin, riferimento della scultura Valdostana. Ora le sculture saranno ospitate nel giardino del CAG Epicentro, e di questo vi parleremo prossimamente.
LA FORMELLA SIMBOLO DEL DECENNALE DELL’OLMO D’ORO
Realizzata con diversi tipi di legno e l’aggiunta di materiali come ferro e pitture, la formella di 2.40 x 2.10 metri scolpita da ventuno scultori dell’Olmo d’Oro, è stata inaugurata e inchiodata al muro della sede nel Parco Centro, sabato pomeriggio alla presenza dell’ Assessore alla Cultura Michele Bocale e del sindaco Umberto Gravina. “Ogni pezzo realizzato dai singoli scultori e poi assemblato in un tutt’uno, ha il suo significato -ha spiegato Giorgio Frizzarin, maestro dell’Olmo- e rappresenta il contributo tangibile degli artisti dell’associazione in occasione del decimo compleanno. Abbiamo usato diversi materiali come si vede, perché nel corso degli anni sono state tante le arti che abbiamo frequentato, pur restando fedeli alla scultura”.
Nonostante il caldo che ha scoraggiato la presenza dei cittadini, l’iniziativa è stata comunque apprezzata per il suo apporto culturale e per il lascito artistico di indubbia ricchezza estetica, che consegna al paese: “Come assessorato alla cultura riconosciamo l’importanza e il valore artistico di questo evento -ha concluso l’assessore Bocale durante le premiazioni- e per questo vorremmo far diventare questo simposio. una tradizione artistica fissa e biennale”.
Non si può dire che in dieci anni l’Olmo d’Oro non abbia seminato arte e cultura, ora si tratta di capire quanto p fertile il terreno sociale carugatese.
CRISTINA CORE, MATILDE PAGANI, GAIA PRIORE
foto: CRISTINA CORE e GIORGIA MAGNI