Dopo un anno di lavoro dietro le quinte, cercando collaborazioni, raccogliendo fondi e preparandosi al meglio, l’associazione Kupalinka ha accolto per la prima volta nella sua recente storia, un gruppo di 9 bimbi bielorussi arrivati a Brugherio dopo un lungo viaggio iniziato il 2 giugno nelle loro cittadine a sud del paese.
Ad attenderli per una festa di benvenuto, cui é seguito un piccolo scambio di doni, c’erano gli amici dell’associazione, le autorità cittadine nelle figure del Sindaco Marco Troiano e della Vicesindaco Giovanna Borsotti, e soprattutto le famiglie di Brugherio e Carugate che li ospiteranno per un mese, sino al 1 di luglio, periodo durante il quale i bambini saranno impegnati in una serie di appuntamenti tra divertimento e cure mediche.
É infatti noto, come già accade per altri gruppi ospitati nei paesi limitrofi, che i bambini che arrivano in Italia, necessitano tutti di visite mediche specialistiche, di periodi di soggiorno climatico per risanare le vie respiratorie, di controlli mirati per patologie precise; e il tutto è reso possibile in questo caso, dalla collaborazione stretta con l’Ospedale Niguarda di Milano.
Ma le giornate dei bambini bielorussi saranno scandite da una serie di eventi degni di una vera vacanza indimenticabile. “Prenderanno parte alle attività organizzate dall’oratorio San Giuseppe, parteciperanno alla giornata dello sport di Carugate, andranno in piscina, al Parco Avventura e andranno una settimana a Pianella di Cervia -ha spiegato Stefano Pozzi, uno dei soci di Kuplalinka che ospiterà uno dei bimbi- Di tutto questo dobbiamo ringraziare il sostegno ricevuto dai commercianti di Brugherio, dalla Parrocchia, dall’amministrazione comunale e dall’ospedale Ca’ Granda ovviamente”.
Kupalinka, che nasce nel 2013 a Brugherio mossa dalla voglia di alcune famiglie di impegnarsi concretamente per l’accoglienza dei bambini bielorussi, inizia così a pieno ritmo il suo percorso di sostegno e accoglienza ai piccoli che vivono nelle aree ancora soggette agli effetti del disastro nucleare avvenuto nella centrale di Cernobyl nel 1986, e che nonostante gli anni trascorsi, non riescono a debellare le conseguenze fisiche della tragedia, nemmeno nelle ultime generazioni, a dimostrazione che il sostegno verso questa popolazione non può venire meno.
Chiunque volesse sostenere questo nuovo progetto, può reperire ulteriori informazioni dal sito (qui) o scrivendo una mail a info@kupalinka.it