Non ha per nulla accettato di buon grado le accuse di tradimento percepite dalle dichiarazioni di Cosimo Sansalone (qui), e così Giuseppe Di Bari, non usa mezzi termini per spiegare la sua scelta in sostegno di Angelo Rocchi per il ballottaggio del 14 giugno.
“Partiamo dicendo che Sansalone lo abbiamo conosciuto proprio perché primo possibile candidato del centrodestra, poi superato dalla candidatura definitiva di Rocchi -dice Di Bari– aggiungiamo che io sono stato l’ultimo candidato sindaco del centrodestra, e che Velluto ne è stato addirittura l’ultimo sindaco. Con questo percorso di appartenenza, e non avendo raggiunto i risultati sperati con la coalizione di civiche, non avrei certo potuto sostenere un candidato come Del Corno, espressione del centrosinistra cui mi sono sempre opposto”.
Non si sente quindi un traditore Giuseppe Di Bari, ma piuttosto un esempio di coerenza rispetto al suo progetto politico che si è sempre collocato nell’area del centrodestra. Va detto, che dopo aver mosso i primi passi con Cologno Solidale e Democratica nel 2004, già nel 2009 quando CSD scelse di passare dall’opposizione al sostegno di Soldano, lui si staccò creando da zero la lista civica cui tutt’ora fa capo. Cologno Nel Cuore dunque, rientrando accanto ai partiti tradizionali, fa appello alla parola più gettonata di questa campagna elettorale e non solo a Cologno, “discontinuità“, che Di Bari vede nel leader della Lega Angelo Rocchi, seppur non nega di essersi seduto al tavolo anche con Del Corno.
“Davanti alla richiesta di apparentamento, Del Corno ha avuto bisogno di consultarsi con la segreteria provinciale del suo partito -spiega- venerdì 5 giugno abbiamo avuto un incontro con lui alle 18.00 dove ci ha confermato la sua disponibilità verso tutte le richieste poste. Quella sera stessa ho convocato gli iscritti alla mia lista, e dalla riunione ne è uscita la volontà comune di non appoggiare, per questioni di coerenza e di necessità di cambiamento, il centrosinistra. Solo allora ho iniziato a prendere contatto con il centrodestra, avvertendo subito Scalese e Velluto, e poi Sansalone il sabato mattina”. Rispetto quindi alle accuse di aver siglato un accordo già dal mercoledì, Di Bari risponde categorico: “Smentisco in modo più assoluto di aver fatto accordi precedenti tenendoli all’oscuro. E’ una gran falsità.”
Per dieci anni all’opposizione del governo di centrosinistra, e in particolare all’operato della giunta Soldano, Giuseppe Di Bari si sente quindi perfettamente a posto con la coscienza all’interno della scelta fatta: “Per opportunismo avremmo potuto accettare di entrare nel centrosinistra, cosa che stando a quanto capito, sembrava assodata per gli altri colleghi di coalizione che davano già tutto per scontato, come se ci fosse un progetto più alto costruito alle nostre spalle -ha spiegato- e invece abbiamo rinunciato ad un assessorato importante e ruoli chiave, in nome della discontinuità e della rottura col passato”.
Le accuse di aver lavorato nell’ombra quindi, il leader di Cologno Nel Cuore le ribalta tutte al mittente: “Sansalone sapeva già che Del Corno era favorevole all’apparentamento, e non ci ha mai messo al corrente della situazione -chiude infine Di Bari– Forse pensava di essere in una sala operatoria, di avere noi come pazienti da operare chirurgicamente, ma non ha tenuto presente che i pazienti, in questo caso, erano estremamente vigili e coscienti”. Così chiude la pratica Giuseppe Di Bari.
Nessuna replica da Cosimo Sansalone, che conferma ogni singola parola rilasciata al nostro quotidiano, ma si stacca definitivamente dalla polemica comunicando ufficialmente che non seguiranno alcune dichiarazioni “dal momento che il tempo speso dietro a tale situazione, ne supera abbondantemente il valore, purtroppo scaduto nella volgarità che sta permeando il dibattito politico generale di questa campagna elettorale”.