Antonio Berardinucci
1948 I Valori della Costituzione con Tonino
CHI È ANTONIO BERARDINUCCIAntonio Berardinucci
, pensionato 65enne, ha una storia politica lunga vent’anni. Arrivato a Segrate nel 1974, è ora consigliere comunale uscente di minoranza con Italia dei Valori. Sposato, ha due figlie e due nipotini. “La mia storia politica inizia con Mani Pulite, precisamente il giorno dopo l’arresto di Mario Chiesa, avvenuto il 17 Febbraio 1992. La mia esperienza in politica si è avvicinata sempre più alla figura di Antonio Di Pietro, finché c’è stata la nascita dell’Italia Dei Valori nel 1998”
La sua attività è strettamente legata al comune segratese, ma in vario modo alla Lombardia e a tutta la penisola, in particolare alle battaglie referendarie che hanno interessato negli anni passati la politica nazionale.
LA SUA SEGRATE
“Nel simbolo c’è tutta la mia storia politica, unita ai miei valori politici”. Così Antonio Berardinucci spiega il nome della sua lista. “Il 1948 è l’anno in cui entra in vigore la Costituzione. Nel simbolo c’è anche una spiga di grano, che rappresenta il benessere, la ricchezza dei poveri, la prosperità e il sacrificio, legata alla Costituzione in modo drammatico. Il primo Maggio ’47, l’anno in cui nasce la Costituzione, in Sicilia avviene la strage di Portella della Ginestra per mano del bandito Salvatore Giuliano per ordine dello Stato. Tutti lo sanno, ma non si è mai conosciuta la verità sui mandanti. Questa storia criminogena delle azioni di Stato si è perpetrata fino ai giorni nostri. Ed è importante che certi eventi del nostro paese restino nella coscienza delle persone”.
A chi gli chiede che senso può avere parlare di 1948 e Costituzione nella Segrate del 2015, il candidato dice: “Il legame tra il 1948 e il 2015 è il momento politico che stiamo vivendo, le persone non hanno più una coscienza civica. I nostri padri ci hanno lasciato i principi della Costituzione, ma le generazioni hanno finito con lo sconfessarle. Anche a livello comunale bisogna fare politica al servizio delle istituzione e dei cittadini, non servirsi delle istituzioni”.
Questi principi hanno portato alla stesura di un programma fatto di temi ambientali, con maggiore attenzione per le fasce deboli della popolazione. “Un cittadino viene ad abitare a Segrate per una parte di verde che ancora rimane, anche se illusoria, perché a breve tempo sparirà. Bisogna difendere i valori ambientali, perché rimanga una città vivibile. C’è una cultura del cemento, si pensa di poter governare solo con i tributi e gli oneri di urbanizzazione. Questa è un’idea sbagliata. Bisogna imparare a parlare un linguaggio nuovo promuovendo una nuova cultura di governo, in cui un’amministrazione pubblica cominci a prendere coscienza che deve produrre economia, cioè posti di lavoro per creare un circolo virtuoso”.
L’OMBRA DEI CENTRI COMMERCIALI SUL COMMERCIO LOCALE. COME SI AGISCE ?
A fronte dei numerosi centri commerciali di Segrate e dintorni e di quello nuovo che verrà a sorgere, sarà di primaria importanza per la prossima amministrazione garantire un aiuto ai piccoli commercianti. “È compito del comune aiutare il piccolo commerciante che può risentire della presenza del grande centro commerciale, ma è anche una responsabilità di quest’ultimo. Potrebbe inserirsi in un discorso in cui questo può aiutare il commercio di vicinato ad acquistare merce da vendere ad un prezzo più basso, in modo che possa essere concorrenziale. Il centro commerciale non è obbligato a fare questa operazione, ma è nel suo vantaggio, perché sappiamo come oggi si susseguono spesso furti nei negozi delle gallerie, a causa del fatto che i centri commerciali creano deserto nel territorio, che diventa terreno fertile per la delinquenza. Il centro commerciale può scegliere: o subire il costo di furti continui oppure essere partecipe del processo di controllo del territorio”.
E le istituzioni in questa dinamica che ruolo potrebbero avere dunque ? “Le istituzioni in questo dialogo devono avere un fondamentale ruolo di mediazione”.
LA FRASE DEL CANDIDATO
Le parole della canzone “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano