Si doveva “tornare in aula e rivotare il bilancio” ieri sera 20 maggio.
Lo aveva chiesto per iter il Prefetto Tronca, e la maggioranza si era presa la responsabilità di riprovarci.
Ma i 12 voti favorevoli e i 12 contrari, non bastano a mandare avanti il progetto della giunta Carrer. Finisce quindi definitivamente l’esperienza di questo centrodestra che da subito, e al suo interno, ha avuto la strada in salita.
L’ULTIMO APPELLO DI CRISTINA CARRER
Nel suo intervento in Consiglio, Cristina Carrer si è levata gli ultimi sassolini, e rivolgendosi sia ai suoi che all’opposizione ha ribadito: “Il bilancio è un atto contabile, non votarlo significa ritenerlo non veritiero, ma questi sono numeri e parlano chiaro. Non approvandolo saremmo il primo consiglio in Lombardia a bocciare un consuntivo utilizzando argomentazioni fallaci, portando dati che non esistono, addossando responsabilità che non ci sono, criticando un sistema che però non è il mio, che io applico e interpreto, ma che non mi vede sprecare denaro -ha spiegato- Votandolo non fate un favore a me, lo fate ai cittadini sottraendoli ad un anno di commissariamento. Ma non dite bugie, che non migliorano la città e non risolvono i problemi. Se questo è il vostro modo di fare politica, bhè non è il mio. Affrontatemi dove c’è materia per discutere, questa è la mia massima apertura e ve la riconfermo. Andiamo avanti ma non per me o per voi, ma per i cittadini”.
A rincaro di quanto detto dalla dimissionaria Carrer, è intervenuto il consigliere Amari del Polo per Pioltello, precisando come sul consuntivo non approvato, pesino gli anni di amministrazione precedenti “di colore differente -ha detto Amari- questo indirizzo tecnico non ha colore politico invece, anche perché l’attuale amministrazione ha inciso su questo consuntivo per soli 4 mesi del 2014.”
Il clima, in un’aula consigliare gremita, si è acceso quando Progetto Pioltello e Gruppo Misto hanno rifiutato di prendere parte ai cinque minuti di sospensione chiesti dal consigliere Sala del Polo per Pioltello, per riunirsi con i capigruppo di maggioranza. Una pausa che ha lasciato presagire possibili futuri sviluppi del voto.
LE RAGIONI DI PROGETTO PIOLTELLO
L’intervento del consigliere Cutillo di Progetto Pioltello, e il seguente di De Caro del Gruppo Misto, che ha dipinto una situazione all’interno della maggioranza “da separati in casa”, hanno dato adito a pensare che non molto fosse cambiato dal famoso consiglio che sancì il crollo della giunta. “Non siamo quelli che abbandonano la nave o mandano tutto in rovina, e ci sono motivazioni politiche, non solo tecniche, che portano a certe decisioni sulle quali abbiamo pensato e ripensato senza dormirci la notte da settimane. Ma se ci sono motivazioni che portano un uomo a prendere una scelta in maniera libera e democratica, questa va rispettata da parte di tutti -ha detto Cutillo- Se oggi in questo consiglio c’è anche una sola piccola idea che vuole che un consigliere non possa essere libero di votare contro solo perché ha addosso pressioni, allora questa non è democrazia.”
L’opposizione è rimasta compatta e fedele alla bocciatura del consuntivo 2014, con l’eccezione di Mario De Gaspari che ha abbandonato la seduta.