Le dichiarazioni di ieri del sindaco Carrer (qui), lasciavano ad intendere che un ultimo spiraglio potesse anche esserci, per rivotare il bilancio come chiesto dal Prefetto Tronca, e per ricompattare attorno a questa scelta ciò che è salvabile di una maggioranza logorata da rapporti fragili. “C’è bisogno di una presa di responsabilità” aveva spiegato il sindaco pronta a tornare ad una verifica.
Non la pensano così le opposizioni, a partire da Saimon Gaiotto del PD, che ha chiarito: “Non si tiri la giacchetta al Prefetto, che va ringraziato per il suo lavoro, e non si lasci pensare che Tronca spinga affinché la sindaca metta insieme i suoi cocci […] Meglio un commissario che questi giochetti. Il 27 si avvicina, speriamo di non dover vedere il secondo atto del brutto teatrino della politica cui abbiamo assistito in consiglio. Se il sindaco non ne è l’impresario, chiuda in fretta questo inutile dramma“.
Più o meno sulla stessa linea è Giuseppe Bottasini, della Lista Civica Per Pioltello, che in primis spiega come la diffida del Prefetto Tronca, giunta a tutto il Consiglio Comunale, sia semplicemente un atto previsto per legge, non il tentativo di risistemare una situazione precaria con un ultimo invito alla responsabilità. E’ infatti il Testo Unico dei Comuni a prevedere questo iter a seguito della bocciatura del bilancio di consuntivo: lettera di diffida e successivo commissariamento in caso di mancata soluzione.
Davanti all’ ipotesi di una reunion della maggioranza in consiglio comunale per votare il bilancio, Bottasini non ha dubbi: “Si aprirebbero scenari diversi e tutti assurdi -ha dichiarato- se Progetto Pioltello, che secondo il Sindaco era avido di poltrone, dovesse ritornare sui suoi passi, bisognerebbe chiedersi cosa sia stato loro promesso, il Sindaco dovrebbe spiegare la ragione di un così radicale cambiamento, e di certo noi non potremmo far finta di niente. E se invece Progetto dovesse ritornare in consiglio per approvare il bilancio, e il sindaco presentare comunque le sue dimissioni, allora.. saremmo al ridicolo. Oppure ancora si potrebbe tornare in consiglio e assistere nuovamente al brutto spettacolo che abbiamo visto l’ultima volta. In ogni caso, con una maggioranza che in dieci mesi non ha costruito nulla, non si può andare avanti”.
Parole pesanti dunque, ma Giuseppe Bottasini non da tutta la colpa ai “dissidenti” di progetto Pioltello, le cui rivendicazioni paiono, a suo avviso, in parte legittime: “Pretendere riconoscenza dopo che si sono portati almeno almeno un buon 400 voti determinanti per il ballottaggio, non mi sembra una cosa fuori da ogni logica -ha spiegato- e già a suo tempo ho avuto occasione di ribadire al Sindaco che è fin troppo facile godere dei voti presi e poi sostenere di non dovere nulla a nessuno“.
L’analisi di Bottasini, prende molto alla lontana il crollo della giunta, cosa maturata nell’arco forse di tutti i dieci mesi di governo, sin dalle prime dipartite, e sottolinea l’aspetto secondo lui più’ grave delle modalità con cui si è giunti al crollo: “Sono molto arrabbiato e infastidito per il fatto che il consiglio comunale sia stato usato come teatro di scontro continuo interno alla maggioranza -ha rimarcato- abbiamo assistito a mesi in cui le fazioni interne alla giunta hanno usato le istituzioni per litigare tenendo in ostaggio il consiglio con le loro diatribe interne. Inammissibile.”
Dunque si tratta di capire se in questi venti giorni (ormai meno), arriverà prima il momento dell’entrata in vigore delle dimissioni del Sindaco Carrer, o se arriverà prima la nomina del commissario prefettizio, e nel frattempo si resta con le orecchie tese a carpire se qualche cosa di nuovo si sta muovendo all’interno della maggioranza, per ricostruire ciò che si è rotto.
E’ un’ipotesi particolare questa, che se dovesse prendere corpo, placherebbe gli umori di giunta, ma scatenerebbe le opposizioni. In entrambi i casi quindi, non saranno mesi semplici in quel di Pioltello.