CARUGATE
CPL CONCORDIA: DOPO LE ULTIME NOVITA’, SI VA VERSO LA RESCISSIONE DEL CONTRATTO.

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Da quando la Procura di Modena sta seguendo direttamente le indagini sulla vicenda della Cpl Concordia, società di energia e gas indagata per illeciti nella gestione della metanizzazione dell’isola di Ischia, più di un campanello di allarme era suonato a Carugate, che il 13 gennaio 2015 aveva stipulato proprio con la Concordia, un contratto per l’illuminazione pubblica.

Dopo le richieste di chiarimenti dell’opposizione e i controlli effettuati dall’amministrazione (qui), sia la documentazione che la capacità di adempimento della società in causa erano parsi regolari, e tutt’ora lo sembrerebbero nel merito dell’appalto specifico “Ma da quando il Prefetto di Modena ha applicato l’interdittiva antimafia alla società Concordia -ha spiegato il Sindaco di Carugate Umberto Gravinaseppur nel nostro caso tutto sia in regola, ci sembra il caso di pensare seriamente a interrompere il rapporto“.

Prima di ufficializzare la cessazione del contratto, l’amministrazione ha scritto al Prefetto di Milano l’8 di maggio, riportando i fatti “al fine di verificare che la società Cpl Concordia -si legge nella missiva inviata al Prefetto Paolo Troncaabbia ancora i requisiti minimi richiesti per dar corso alla esecuzione di un contratto di appalto inerente l’illuminazione pubblica e la riqualifica degli impianti con predisposizione degli stessi ai servizi Smart Cities.”

Va detto che circa un mese fa, proprio la Prefettura di Modena aveva eliminato la società emiliana dalla White List delle aziende che si sarebbero dovute occupare della ricostruzione in seguito al sisma che colpì l’Emilia nel 2012. Un contesto davvero compromesso quella della Cpl Concordia, che presenta una situazione precaria da un punto di vista generale, con diversi esponenti dei vertici aziendali dietro le sbarre, compreso l’ex Presidente Roberto Casari, interrogato ancora proprio due giorni fa dal Gip di Modena nel carcere Sant’Anna.

“Crediamo seriamente -ha concluso il Sindaco Gravinache indipendentemente dalla risposta del Prefetto, si andrà incontro alla risoluzione del contratto con una società con la quale non ce la sentiamo di andare avanti viste le implicazioni mafiose rilevate dalla Prefettura di Modena. Sebbene spiaccia molto, perché nel caso dell’appalto carugatese sembrerebbe tutto predisposto secondo la legge, e perché se queste persone verranno inibite da lavori e contratti con le amministrazioni, le conseguenze saranno a cascata per tutti i dipendenti che vi lavorano onestamente, e si parla già di centinaia di posti di lavoro a rischio“. 

Dunque ora si attende una risposta del Prefetto, al quale viene comunque chiesto un autorevole parere a procedere, e la possibilità di sapere se “esistano elementi ostativi alla prosecuzione dell’appalto, e se l’impresa debba essere dichiarata decaduta dalla esecuzione del contratto“, soprattutto alla luce dell’ interdittiva antimafia arrivata dalla Prefettura di Modena.