SPARATORIA MILANO
IL KILLER, CATTURATO A VIMERCATE GRAZIE ALLA VIDEOSORVEGLIANZA DI BRUGHERIO

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Claudio Giardiello si era trasferito a Garbagnate Milanese, ma per diverso tempo è stato residente a Brugherio, dove ora risiedono moglie e figlia, dalle quali era separato. Proprio lì vicino, in zona Torri Bianche a Vimercate, l’uomo è stato catturato intorno all’ora di pranzo dai Carabinieri, dopo aver lasciato dietro di sé un bagno di sangue nelle aule e nei corridoi del Tribunale di Milano. 

Grazie alla video sorveglianza sulle strade del Comune di Brugherio, che ha rintracciato la targa del mezzo guidato dall’uomo, è partita la segnalazione alla Compagnia dei Carabinieri di Monza e di Vimercate, che hanno agito tempestivamente per fermare il killer.

L’ACCADUTO
Questa mattina verso le 11.00, l’uomo, 57 anni e socio di maggioranza dell’Immobiliare Magenta fallita nel 2008, è entrato in Tribunale dall’ingresso di Via Manara eludendo il metal detector e i controlli, probabilmente presentando un documento falso, ma questa ipotesi è solo una delle teorie non confermate sebbene sia una delle più plausibili come specificato dal Procuratore milanese Edmondo Bruti Liberati durante la conferenza stampa delle ore 16.00 di oggi.

Claudio Giardiello ha sparato ben 13 colpi di pistola nell’aula del Tribunale di Milano dove si teneva l’udienza che lo vedeva imputato per bancarotta fraudolenta. Ha poi raggiunto l’ufficio del Giudice Fallimentare Fernando Ciampi freddandolo con due colpi di pistola al collo e all’inguine, ed è subito fuggito in sella ad uno scooter Suzuki gettandosi in una fuga forsennata terminata in quel di Vimercate.

L’imprenditore originario di Benevento ma da anni ormai in Brianza, ha ucciso in aula il suo avvocato difensore Lorenzo Alberto Claris Appiani di 37 anni, che in quel momento aveva appena dichiarato di rinunciare al mandato, e il commercialista Giorgio Erba, di 60 anni, incontrato per le scale del tribunale e anch’egli imputato e quindi presente nella seconda sezione penale, dove si trovava anche Davide Limongelli, ferito e in condizioni critiche. Stando ad alcune agenzie, pare che il corpo di un’altra persona sia stato trovato senza vita, ma probabilmente a causa di un malore successivo all’evento e dovuto allo shock.

Secondo le prime ricostruzioni, e le dichiarazioni rilasciate a Reuters dal Giudice fabio Roia, il vero obiettivo di Giardiello avrebbe potuto essere il PM Gaetano Ruta. 

IN FUGA VERSO UNA POSSIBILE ALTRA VITTIMA
Intervenuto alla conferenza stampa indetta alle ore 16.00 di oggi pomeriggio 9 aprile, il Ministro dell’ Interno Angelino Alfano ha dichiarato che, con ogni probabilità, l’uomo se non fosse stato fermato dai Carabinieri, avrebbe colpito altri obbiettivi nel vimercatese. Pare infatti che sia stato lo stesso Giardiello ad ammettere di voler uccidere un’ulteriore persona che lui riteneva responsabile della bancarotta cui era andato in contro.

Il 57enne è stato condotto in caserma e intorno alle 14.00 pare sia uscito in ambulanza scortato dai militari, e ora si troverebbe ricoverato all’ospedale di Vimercate a seguito di un probabile calo di zuccheri.

Le indagini, visto che una delle vittime è un giudice del tribunale milanese, come confermato dal Procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, sono in mano ora alla Procura di Brescia e al Procuratore Capo Tommaso Buonanno.