Una sala gremita di cittadini carugatesi ha accolto ieri 31 Marzo al centro socio-culturale Atrion, Livia Pomodoro, l’ormai ex Presidente del Tribunale di Milano, per 14 anni Presidente di quello dei minori. Un personaggio elegante e carismatico, che ha saputo unire tante persone di età diversa per una serata di riflessione sul tema del ruolo delle donne nella società. Il titolo dell’incontro era “Donna Libertà e Giustizia”, ma il racconto della sua esperienza nel mondo della legge è stato solo un pretesto per spaziare in tanti ambiti diversi.
L’incontro, organizzato dal C.I.F. di Carugate (Centro Femminile Italiano), ha visto un interessante scambio di opinioni tra l’ospite d’onore, il pubblico e il moderatore, il consigliere regionale Fabio Pizzul.
Si è partiti da una riflessione sul ruolo delle donne in politica e istituzioni, con la constatazione del fatto che la quota femminile nel consiglio lombardo non raggiunge neanche il 10%. Una scarsa rappresentanza delle donne insomma, problema che riguarda anche la Giunta carugatese (qui e qui).
“Questo è uno dei problemi più sentiti– ha commentato Livia Pomodoro– Le donne conoscono gli ostacoli e le delusioni nate dalle difficili e lunghe le battaglie per cambiare il proprio ruolo nella società. Ma oggi la situazione è un po’ cambiata, basti pensare che quando sono entrata io in magistratura eravamo solo 7 donne, mentre oggi rappresentiamo il 62% del totale. Personalmente non mi piacciono le quote rosa, credo siano una diminutio della disponibilità e del ruolo della donna nelle istituzioni, e infatti non hanno cambiato di molto le cose da quando sono state introdotte– e ha aggiunto- Dobbiamo tornare a ragionare sul valore supremo che sta dietro la parola politica, cioè la volontà di fare il bene comune. Le donne possono cambiare il modo di pensare e fare la politica, grazie alla loro naturale tendenza a costruire e creare”.
Poi l’attenzione si è spostata sulla violenza sulle donne, non solo di tipo fisico ma anche culturale, perché il femminicidio è violenza tanto quanto il clichè della donna-oggetto. “Il tasso di violenza nel mondo è alto e questa si può esprimere in tanti modi. La violenza sulla donna, soprattutto all’interno della famiglia, deriva dall’assenza della cultura del rispetto della donna. La famiglia è il nucleo di base, ma il problema è che i rapporti si sono banalizzati e la società volgarizzata” ha spiegato poi la giurista.
Esiste una giustizia al femminile?
“Ho fatto per molti anni il giudice e ho sentito il peso della responsabilità, ma per me la giustizia è giustizia e basta. Avrei paura di una giustizia al femminile tanto quanto di una al maschile, è solo una questione di professionalità. Bisogna conoscere la realtà ed essere amante dell’umanità, ma anche sapersi staccare ed essere realmente terzo. Solo così si può essere giusti. Chi arriva in tribunale è un essere umano che soffre: ma bisogna stare attenti a non diventare pietisti”. Così come nella giustizia, neanche nel teatro esiste un maschile e un femminile: un giudizio che deriva dalla sua esperienza passata e presente al teatro No’Hma, ereditato dalla sorella Teresa (qui).
Livia Pomodoro ha parlato anche di come si faccia fatica a restare obbiettivi nel proprio lavoro nonostante le pressioni del mondo della stampa e dell’informazione, riguardo al quale è necessario un rimodellamento culturale del modo di fare giornalismo.
Inevitabile infine, ad un mese dall’inaugurazione, l’argomento EXPO. La giurista sarà infatti alla guida del “Milan Center for food law and policy” (qui) organizzazione che intende mantenere alta l’attenzione sul tema del diritto al cibo anche una volta finita l’Esposizione Universale milanese. “Milano può diventare capitale mondiale dell’alimentazione– ha spiegato– Si vuole arrivare ad una Convenzione mondiale di regole fondamentali per fare in modo che il diritto al cibo diventi un diritto di cittadinanza per ogni uomo della terra”.
Grazie al connubio tra una delle associazioni più attive a Carugate e un personaggio di rilievo nazionale, la serata è stata un interessante momento di confronto, che certamente ha arricchito tutti i presenti, dai più ai meno giovani.
Hanno partecipato alla serata anche il Parrocco Don Claudio Silva, il Sindaco Umberto Gravina con il Vicesindaco Paolo Grimoldi e l’assessore alla Cultura Michele Bocale.