Recentemente vi abbiamo parlato di alcuni incontri sul mondo dei social, del rap, della lingua dei segni, inseriti in un progetto più ampio che finisce sotto il nome di “GenerAzioni” (qui). Oggi vediamo più a fondo in cosa consiste questa idea che mette i giovani al centro di un interessante percorso.
Ancora qualche mese e sarà possibile valutare le finalità del progetto “GenerAzioni”, uscito dal bando del 2012 “Emblematici minori” della Fondazione Monza e Brianza, che promuove interventi e favorisce processi per incidere positivamente sulla qualità di vita della provincia di Monza e Brianza.
E così le associazioni Diapason, Comin, La Grande Casa, Meta e Il Torpedone, col sostegno del CNCA Lombardia, hanno ottenuto un finanziamento per cui, entro l’agosto di quest’anno, tradurranno in azioni positive cinque interventi, iniziati nel settembre del 2013, nel comune di Brugherio, nel Distretto di Carate, Desio, Giussano e nelle ex circoscrizioni 2 e 3 di Monza.
L’obiettivo principale di “GenerAzioni” è quello di capire e quindi prendersi “cura” dei bisogni locali, puntando essenzialmente sulle capacità imprenditoriali delle nuove generazioni, puntando ad azioni che promuovono la qualità della vita.
Due essenzialmente le azioni trasversali “FormAzioni” e “AttivAzioni di comunità”, per favorire e stimolare la partecipazione dei giovani, sostenere percorsi di mutuo aiuto e di cura delle famiglie, promuovere il benessere individuale e collettivo attraverso la cultura, l’assistenza sociale e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico.
Quindi le associazioni che partecipano al progetto, ognuna con la sua specificità e tradizione, hanno contribuito alla sua realizzazione rispettando due coordinate: l’investimento sui giovani per costruire condizioni di apprendimento di valore sociale, promuovendo luoghi di welfare perché “si esercitino” per il bene comune.
La seconda, è che la cultura sia, da un lato, un fattore potenzialmente aggregante e dall’altro elemento che concorre in modo significativo a migliorare la qualità della vita, sia individuale che collettiva. Perciò ha bisogno non solo dell’arricchimento e dell’ampliamento dell’offerta di proposte, ma soprattutto di renderle accessibili a tutti, dando gli strumenti necessari per essere, non solo fruitori, ma anche produttori di cultura.
Inoltre, alcune delle iniziative previste adotteranno la cultura come “moneta di scambio” nel ricompensare l’impegno delle persone, in particolare i giovani, e non caso si spera che si riescano a costruire collaborazioni durature con teatri, cinema, librerie, scuole d’arte e musei non solo a livello locale, ma anche nazionale.
Valgono le parole di Giuseppe Fontana, presidente della Fondazione di Comunità: “Per il nostro territorio è importante cogliere queste opportunità che, in questo momento di difficoltà generale, possono realmente rispondere con soluzioni strategiche a necessità emergenti nella Comunità. Nella logica di mettere nelle migliori condizioni per operare le organizzazioni che realizzeranno i progetti, anche per questa edizione del bando è stata mantenuta la percentuale massima di cofinanziamento al 70% del costo del progetto, con un contributo minimo 100.000 euro.”
Cultura e giovani dunque, sembrano il binomio vincente per il benessere di tutta la città.
FRANCA ANDREONI