Ha solo pochi mesi di vita, ma si sta dando un gran daffare per farsi conoscere e radicarsi sul territorio.
Stiamo parlando di GISPa, Gruppo Italiano per una Sanità Partecipata con l’obiettivo di informare, discutere, proporre, mettere al centro la persona e coinvolgendola sempre di più sulle scelte sanitarie.
A Brugherio ha incontrato sulla sua strada, oltre che cittadini esperti e ricercatori professionisti del settore, anche il mondo del volontariato come quello de La Lampada di Aladino, che si occupa prevalentemente di prevenzione e salute, nello specifico di assistenza globale al malato oncologico, attraverso percorsi di prevenzione, assistenza e riabilitazione.
Ma c’è molto di più. Il GISPa, ha licenziato un documento di 5 punti, che vede anche la firma della Lampada di Aladino, oltre che di numerose associazioni.
Al fondo della collaborazione tra Il GISPa e la realtà brugherese con sede in via Dante 106, vi è anche la condivisione del progetto “Fare di più non significa fare meglio”, promosso anche dal movimento Slow Medicine per rafforzare un clima culturale che non ricorra all’uso sistematico di farmaci, esami, interventi quando non sono necessari e non apportano un beneficio provato, se non addirittura controproducenti o dannosi. Il tutto è stilato in un “promemoria” di cinque punti utili per fare scelte di salute ponderate da parte dei cittadino.
I componenti del GIPSa sono partiti da esperienze pratiche coinvolgendo e promuovendo una serie di attività, affinando e accrescendo le competenze acquisite, perché in pratica il cittadino “esperto” sia chi, per esperienza diretta ed indiretta, sappia toccare con mano un problema trasformandolo in sapere e conoscenza, con un approfondimento sui temi della salute, attraverso percorsi di formazione organizzati.
I cittadini esperti, in molti casi sono la voce di vere e proprie organizzazioni/associazioni che hanno lo scopo di promuovere iniziative per il miglioramento della cura/assistenza di malati. Tutto ciò in contrasto con il vivere in un paese dalla bassa alfabetizzazione sanitaria che crea un ostacolo per acquisire, comprendere e utilizzare informazioni per la propria salute, dove ad esempio il significato di malattia e la percezione di essere curato, spesso assumono dimensioni e interpretazioni inappropriate, facendo lievitare, tra l’altro, anche i costi sanitari.
Ma perché questo sia più che mai attuale e accettato dal maggior numero dei cittadini, il GISPa si trova a lavorare su più fronti, come rendere fattiva l’interazione e la collaborazione fra associazioni di cittadini e pazienti, istituzioni e comunità medico-scientifica mirando a concretizzare iniziative di partnership, raccogliendo quelle attualmente avviate e organizzando programmi di formazione per cittadini e loro rappresentanti, in un’ottica simile a quella dell’aggiornamento professionale e della formazione permanente.
FRANCA ANDREONI