Una sfida delicata quella in programma al palasport di Pessano, tra una Castel Carugate chiamata al riscatto dopo tre sconfitte consecutive e Querciambiente Muggia, ultima nel girone ma reduce da una vittoria contro Viterbo che ha riacceso qualche flebile speranza di salvezza. Ne è uscita una partita tesa, giocata a ritmi piuttosto bassi, in cui le biancoazzurre hanno impiegato 15 minuti prima di imporre la svolta decisiva e assicurarsi i due punti con una vittoria per 60-46.
Coach Gavazzi rinuncia inizialmente a Patrizia De Gianni in quintetto, problema ad una mano per lei, ma non a Michela Frantini, che seppure in precarie condizioni fisiche va a comporre con Stabile, Giunzioni, Casartelli e Cagner una formazione titolare inedita. Dall’altra parte il pericolo numero uno si chiama Mia Masic, giovane guardia fiumana classe 1993 nel giro della nazionale croata, che con i suoi 14 punti di media ha brillato lungo tutta la sua prima stagione italiana per carattere e continuità di rendimento.
L’inizio di partita è un incubo per la Castel, che sbaglia due comodi appoggi a canestro e si ritrova subito sotto 0-6. Un’ottima Cagner, tre centri per lei nel primo quarto, chiama le compagne alla reazione e quando Frantini dopo circa 7 minuti sigla dalla media distanza il primo vantaggio, la partita sembra incanalarsi nella giusta direzione per le carugatesi. Ma l’importanza della gara continua a ingessare le padrone di casa, che nonostante tutto riescono a chiudere il primo parziale in vantaggio 15-12.
Nel secondo quarto le scelte tattiche di Gavazzi e l’ingresso di De Gianni segnano la svolta: il centro si presenta con un canestro e una stoppata nel giro di pochi secondi, poi l’attacco friulano si sgretola davanti alla zona della Castel; dal 17-14, infatti, per circa dieci minuti le friulane non segneranno più su azione e nonostante le biancoazzurre continuino a sbagliare facili layup, almeno 10 i punti buttati nel primo tempo, si va all’intervallo lungo sul 27-16 dopo una splendida azione corale che Cagner concretizza dall’angolo.
Al rientro dagli spogliatoi è Mia Masic a tenere a galla Muggia. La croata è implacabile da tutte le posizioni, concluderà la sua prova con 22 punti frutto di un impressionante 7/9 da due e 2/3 dall’arco, ma nonostante l’energia messa in campo Muggia non riesce mai a dare la sensazione di poter rientrare in partita: la Castel contiene la sfuriata delle rivierasche con grande maturità e conserva alla fine del terzo quarto un rassicurante distacco di dieci punti (41-31), ma che non consente alcuna distrazione.
Negli ultimi 10 minuti l’ingresso della capitana Robustelli e della sua vice Colombo sono il fattore determinante per piegare le ultime resistenze delle ospiti: gli otto minuti sul parquet, per entrambe senza errori al tiro (le due combinano per 13 punti, 2/2 da due punti e 3/3 dalla distanza), sono sottolineati dai boati di un pubblico accorso numeroso a tifare Castel nonostante la magnifica giornata di sole invitasse alla gita all’aria aperta.
Si chiude così 60-46 una partita che che sarà ricordata anche per l’esordio di Marta Pettrone. Sedici anni, carugatese proveniente dal vivaio, la giovane ala ha giocato i suoi primi minuti in campionato conquistando anche un piccolo primato familiare: la sorella Claudia, infatti, in passato ha vestito la stessa maglia, ma non è mai riuscita a provare la gioia di una presenza in A2, fermandosi agli onori della A3.
Un altro segnale incoraggiante sulla vitalità della Castel, dunque, che conta di avere De Gianni e Frantini in piena forma in vista del prossimo turno, ancora casalingo, il 12 aprile contro la Fassi Albino, in una gara che potrebbe sancire definitivamente e matematicamente, la salvezza per Carugate, con quattro giornate di anticipo.
GIORGIO BACCHIEGA