Foto di Copertina di Vito Clemente
Per la quarta volta nel corso della stagione Castel Carugate e San Salvatore Selargius si sono trovate di fronte a contendersi i due punti, ma se fino a domenica il fattore campo si era rivelato decisivo, nell’ultima sfida l’elemento chiave è stata la combattività delle isolane, che hanno saputo imporsi al palasport di Pessano grazie ad un’interpretazione di gara tutta incentrata sul furore agonistico.
Sono due idee molto diverse di basket quelle che animano le squadre in campo e lo si intuisce fin dalle prime battute, con le ragazze del San Salvatore che partono subito molto aggressive sfruttando l’ottimo lavoro di Rozenberga (18 punti e 7 rimbalzi a referto per l’ala lettone) e Di Costanzo (doppia doppia da 18 punti e 12 rimbalzi per il pivot) sotto canestro: non è un caso che nel primo quarto i punti delle ospiti arrivino pressoché tutti dal pitturato ad opera delle due atlete.
Dall’altra parte c’è una Castel che soffre, va sotto, ma risponde con la classe che caratterizza le sue giocatrici: in un primo momento è Giunzioni a crearsi gli spazi per andare a canestro, poi è De Gianni, dopo una stoppata, a liberarsi con eleganza tra le maglie giallonere e infine, sull’ 8-9 per le ospiti, ci pensa Robustelli a portare la Castel al primo vantaggio quando mancano 3 minuti. Incuranti del fatto di essere entrambe matematicamente salve, le due squadre danno vita ad uno spettacolo godibile e cercano senza pause di superarsi: riesce a staccarsi per prima Carugate, che grazie ad una tripla di Minervino va al primo riposo in vantaggio per 17-14.
Al rientro in campo, la Castel dà l’impressione di avere le qualità per imprimere una svolta decisiva alla partita: De Gianni si muove benissimo in attacco; Frantini, Stabile e Colombo contribuiscono dalla linea dei 6 metri e 25; Giunzioni trova intorno alla metà del tempo una penetrazione che scardina la difesa ospite. Purtroppo per le padrone di casa, però, lo sforzo produce solo un massimo vantaggio di 6 punti che si dimezza sulla sirena dell’intervallo lungo.
Sul 36-33 le biancoazzurre hanno ancora voglia di imporsi e aprono il terzo quarto con un’accelerazione impressionante: Stabile, Frantini e ancora De Gianni portano la squadra sul 46-37 con una serie di giocate spettacolari, ma ancora una volta non spengono la combattività delle cagliaritane, che trovano la forza di reagire e di riportarsi sul 49-46 prima degli ultimi dieci minuti di partita.
Inizia male l’ultimo quarto, con le carugatesi subito raggiunte e superate dalle isolane. La Castel ora appare stanca e non riesce più a esprimersi contro l’aggressività della difesa avversaria, che gli arbitri tollerano senza sanzionare. Due sussulti d’orgoglio con un gioco da tre punti di Casartelli, che porta nuovamente la Castel sotto di un punto, e una bella penetrazione di Robustelli a limitare i danni a 2 minuti dal termine sono le ultime azioni da segnalare. Finisce 56-67 una partita che ha visto le ragazze salutare il proprio pubblico giocando una partita vera, spigolosa e a tratti anche spettacolare.
A fine gara i meritati applausi del pubblico non alleviano la delusione e la rabbia di coach Gavazzi per le interpretazioni arbitrali che non hanno concesso ad una squadra tecnica come la Castel di giocare il suo basket, ma hanno favorito un tipo di scontro più adatto alle caratteristiche fisiche del San Salvatore, se non addirittura ad altri sport. In questo senso, infatti, il dato che le carugatesi abbiano avuto la possibilità di andare in lunetta soltanto una volta in tutto il secondo tempo dà un’idea chiara del metro usato per valutare i contrasti. Ora l’attenzione si sposta a Castellammare di Stabia, dove sabato la Castel chiuderà il suo campionato contro l’attuale capoclassifica.
GIORGIO BACCHIEGA