“Abbiamo vinto !! ”.
Il Comitato Golfo Agricolo Segrate festeggia dopo la sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale, lo scorso venerdì 27 febbraio.
Il TAR ha accolto i rilievi contro il PGT di Segrate, che viene così completamente annullato, e con questo le aree di trasformazione urbanistica vengono invalidate tornando ad essere aree non edificabili.
Abbiamo deciso di sentire direttamente Roberta Menegatti, colonna portante del Comitato Golfo Agricolo Segrate, che commenta a caldo le reazioni del gruppo, al momento ancora frastornato e incredulo dopo 12 anni di lotta a tutela dell’area verde segratese.
Sinteticamente, la sentenza al TAR su cosa vi ha dato ragione?
“Il TAR ha accolto tutte le nostre richieste. Per quanto riguarda il consumo di suolo, è stato dimostrato come l’amministrazione Alessandrini, con il 69,77% di suolo già urbanizzato, avrebbe avuto diritto ad aumento dei meccanismi premiali di solo un 1%, rimanendo conforme al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, il PTCP. Così però non è stato, e il Comune si è attribuito arbitrariamente una quota di consumo di suolo maggiore, che stando anche alla sentenza, è risultata scorretta e si aggirerebbe attorno ad un spaventoso 13,5%, dato ripreso erroneamente anche dalla Provincia di Milano, che proprio su questo valore aveva espresso parere positivo sul PGT della nostra città.
Anche sui corridoi ecologici, che il TAR ha dichiarato non del tutto fattibili a causa di elementi come la Variante della Via Monzese, e sulla piantumazione preventiva, che avrebbe diminuito il valore ambientale dell’area, abbiamo avuto ragione (ve ne abbiamo parlato qui). Inoltre il tribunale, come già fatto notare dal Comitato, ha respinto le stime di crescita della popolazione eseguite dal Comune di Segrate, stime che non stanno in piedi.
Altra vittoria è il parere positivo espresso dalla sentenza sulle nostre considerazioni rispetto alla Valutazione Ambientale Strategia presentata dall’Amministrazione (VAS), un esame diagnostico del territorio per valutare gli effetti ambientali di alcuni progetti prima, durante, e dopo la loro validità. Nel caso di Segrate questa valutazione è risultata carente e tardiva”.
Come ci ha spiegato Roberta Menegatti, la sentenza si estende a diversi aspetti della vicenda, dall’annullamento del permesso di costruire rilasciato ai proprietari dell’area TR4, a quello relativo alle delibere di giunta in cui veniva siglato l’accordo tra i proprietari del TR2 e il Comune, per la cessione a Segrate delle aree destinate alla costruzione della Variante della Via Monzese (qui). Attualmente quindi non si edifica più in queste zone di verde, ma al momento nemmeno si può dire che siano coltivabili.
Ma dunque si poteva, e si può ora coltivare, nonostante il Sindaco e l’allora Assessore all’Urbanistica Zanoli, dichiararono che l’area era inquinata a causa degli scarichi degli aerei?
“La sentenza è chiara in proposito, cita le relazioni tecnico-agronomiche del Professore Marco Fabbri, presentate da noi, e cita anche quella del Professore Comolli presentata dal WWF Martesana, che fondamentalmente evidenziano le potenzialità agricole e ambientali dell’area”.
Quindi il Comune dovrebbe ritrasformare la zona in area coltivabile?
“La sentenza non lascia molte scelte visto l’elevato tasso di urbanizzazione del territorio segratese. Il comune deve rifare il PGT, mantenendo attività e suolo agricolo che non possiamo permettere che la nostra città continui a perdere”.
Nelle altre zone urbanizzate come la Boffalora, Second mind, il centro parco ecc.. Cosa comporta la sentenza?
“Per quanto riguarda tutte le opere antecedenti il PGT, queste non subiscono modifiche, mentre credo che alcune aree adiacenti al Centro Parco e l’area vicino all’aeroplanino, dove l’amministrazione aveva già dato l’ok per la costruzione di un centro commerciale, siano al momento bloccate”.
Europa 2000, proprietaria del TR1, ha fatto ricorso al TAR contro Regione Lombardia, cosa potrebbe succedere se vincesse?
“Europa 2000 ha fatto ricorso al TAR contro la Regione, perché questa gli ha imposto la procedura di VIA (valutazione di impatto ambientale), una procedura lunga e impegnativa che può durare anche 2 anni, e che i proprietari volevano evitare per percorrere una procedura più veloce. Non può vincere dopo questa sentenza”.
Quindi quel ricorso non può intaccare la sentenza attuale del TAR?
“Assolutamente no, perché questa sentenza specifica come la VAS di Segrate sia lacunosa sotto molti aspetti, e realizzata molto dopo l’approvazione del PGT, che metaforicamente è come se un medico operasse prima di aver effettuato una Tac. Loro hanno fatto così, senza prendere in considerazione le reali caratteristiche del Golfo Agricolo, gli impatti cumulativi delle costruzioni, e delle infrastrutture”.
Adesso che il Tar ha accolto le osservazioni riguardo la vostra mancata presenza al processo decisionale, e ora che il comune potrebbe avvallare la vostra partecipazione, cosa propone il Comitato Golfo Agricolo?
“Abbiamo sempre fatto proposte, raccolte firme, e molte osservazioni e istanze di partecipazione alla VAS, che la Giunta Alessandrini non ha mai preso in considerazione. Ora, la proposta che faremo è di mantenere questo spazio verde agricolo, con parte boschiva, fondamentalmente deve rimanere naturale come c’è scritto nella sentenza. Potrebbe diventare un Parco Agricolo, o far parte di un PLISS, un parco locale d’interesse sovracomunale”.
Dunque la vittoria è stata “Schiacciante, Assolutamente!” per parafrasare Roberta Menegatti, che ci ha inoltre illustrato uno scenario futuro, sebbene poco possibile. Pare infatti che sia il Comune che parti terze implicate nella vicenda, possano fare ricorso entro 60 giorni al Consiglio di Stato, ma in questo caso avrebbe forse poco senso legale, data la sentenza appena espressa dal Tar.
GABRIELE ROSSI