Villa Alari
è tutti gli effetti uno dei Luoghi del Cuore dei FAI più amati dagli italiani, il 9° nella classifica nazionale (qui).
Dopo le visite guidate di qualche mese fa (qui e qui) in occasione della giornata del FAI, ora in molti si chiedono cosa ne sarà di questo gioiello cernuschese.
A interrogarsi sul futuro della Villa, con uno sguardo al passato, è Claudio Gargantini, consigliere comunale capogruppo di Persone e Città, che nel 2010 aveva proposto una soluzione per risolvere con una mossa due vicende cittadine: l’ex area Garzanti in abbandono, e il patrimonio artistico inusato di Villa Alari.
“La proposta che feci cinque anni or sono era chiara -ha spiegato Gargantini– concedere il permesso alla Cooperativa Edificatrice Costantes, oggi proprietaria dell’area dismessa ex Garzanti, di costruire su quei terreni un complesso residenziale, a fronte del quale si sarebbe impegnata a sistemare Villa Alari e consegnarla alla città come bene pubblico. Fu un progetto che proposi dopo averne constatato la fattibilità con i soggetti in causa, e che l’amministrazione non ha saputo cogliere perché ideologicamente aveva negato alla Costantes il permesso per l’edilizia residenziale“.
9 milioni di euro. E’ questa la cifra che stando a Gargantini, la cooperativa cernuschese avrebbe messo sul tavolo per la risistemazione di Villa Alari: “Un’ occasione che non capiterà più -ribadisce il capogruppo di Persone e Città- chi metterebbe, oggi come oggi, milioni di euro per ricostruire Villa Alari ?.”
La questione della residenza storica di Cernusco, e quella dell’area delle ex Industrie Grafiche Garzanti Verga, sono legate nella proposta di Persone e Città, dal nome della Cooperativa Costantes, la cooperativa edificatrice a cui Cernusco “deve qualcosa” secondo Gargantini, che poi precisa: “Per chi non conosce la storia, la Costantes salvò la BCC quando questa rilevò la Garzanti per consentirle di pagare i dipendenti in vista del fallimento, e poi incorse in problemi di liquidità”.
Ma il dito del consigliere non è puntato solo contro le scelte di un’amministrazione che neoeletta nel 2007 bocciò il progetto, ma è puntato anche all’attualità, e anche questa volta alla vicenda dell’ampliamento del Carosello. Gargantini imputa al Sindaco l’incoerenza di aver rifiutato, a suo avviso “ideologicamente“, la possibilità di concedere un’area dismessa per l’edificazione di abitazioni a edilizia convenzionata, mente ora si è detto disposto a lasciare una porzione di parco pubblico, il Parco degli Aironi, per l’ampliamento di un centro commerciale.
“Non credo che gli introiti di Carosello possano finire in Villa Alari, se ci fosse l’intenzione di usare gli oneri di urbanizzazione dell’ampliamento per la sistemazione, sarebbe già stato dichiarato a quest’ora -ha proseguito Gargantini– E poi seguendo questo discorso, si finirebbe col rendere barattabile qualsiasi spazio verde. Invece io non sto chiedendo di usare un’area verde per edificare, ma bensì di riqualificare un’area dismessa e nociva“.
Con quest’ultimo termine, il consigliere comunale fa riferimento al fatto che l’area in questione è quella di una ex cartiera, che per tanto, stando a quanto raccontato da Gargantini, porta con sé residui di “amianto e polveri sottili.”
“Quindi conviene portare ai cittadini benefici dalla riqualificazione di un’area dismessa, o dalla cessione di un’area di parco pubblico? – ha concluso il capogruppo di Persone e Città– La questione non è residenziale sì, commerciale no. Il problema è come si colloca questa scelta all’interno dello sviluppo della città e del territorio”.