“I rapporti di buon vicinato e le relazioni tra le persone si debbano invece basare su messaggi positivi e non sulla paura: segnalare ad un gruppo di persone una possibile situazione di pericolo basata su valutazioni personali non professionali rischia di creare paure e tensioni inutili e dannose
“.
E’ forse condensato in queste frasi del comunicato a firma PD, il senso del prendere le distanze dall’assemblea dello scorso 13 marzo, nella quale l’amministrazione coadiuvata dai rappresentanti di Sicuri a Cassina e dal portavoce dell’ Associazione Controllo del Vicinato, hanno illustrato ai cassinesi, la volontà di portare in città questa realtà che alcuni definiscono di “sicurezza partecipata“, e altri ritengono invece pericolosa per le dinamiche che potrebbe innescare.
Per fugare ogni dubbio da eventuali associazioni con le famigerate “ronde padane” di matrice leghista, lanciate come idea diversi anni fa, Leonardo Campanile dell’ Associazione Nazionale Controllo di Vicinato, Paolo Pagani di Sicuri a Cassina, e gli esponenti dell’amministrazione presenti alla serata di dibattito, hanno più volte ribadito il senso che per loro riveste l’operazione, appoggiata dalle Forze dell’ Ordine e mirata ad una collaborazione tra queste e i residenti, e tra i residenti e gli altri vicini di casa.
“Siamo molto dispiaciuti che, nonostante le esaurienti spiegazioni date sull’attività intrapresa direttamente agli estensori del comunicato, non si sia compreso il valore di una attività che, diretta ad una maggiore sicurezza dei cittadini, in tutta Italia è appoggiata in primis dalle forze dell’ordine -ha controbattuto Sicuri a Cassina– e trasversalmente da una moltitudine di amministrazioni, molte delle quali dello stesso colore politico di chi ha partorito questo comunicato stampa (nda: PD Cassina).”
Ma ai democratici l’iniziativa del Controllo di Vicinato proprio non va a genio. Esattamente sulla questione del “controllo” arriva il rigetto del PD, che meglio vedrebbe soluzioni basate su “mutualità, sostegno, accoglienza -come recita il comunicato, che poi prosegue- Promuovere l’educazione civica nelle scuole, promuovere momenti di aggregazione nei quartieri e promuovere occasioni per vivere il paese anche la sera è probabilmente un efficace metodo per disincentivare la piccola criminalità, per incentivare il senso di appartenenza ad una comunità e per far diminuire la sensazione di accerchiamento spesso ingiustificato che alcuni reati provocano.”
Dunque una cosa è certa: tutti vogliono una Cassina più sicura, in discussione c’è il percorso da intraprendere per ottenerla.
Stando però a quanto sostenuto dai fautori del Controllo di Vicinato e dai portavoce di Sicuri a Cassina, questa operazione nulla avrebbe a che vedere con cittadini pronti a improvvisarsi detective o agenti in servizio, e secondo Paolo Pagani, rappresentante di S.C., se i democratici fossero stati presenti alla riunione del 13 marzo, lo avrebbero avuto chiaro: “Certi della mancanza di informazioni relative al progetto, vista anche la mancanza di partecipanti alla serata di presentazione di appartenenti al partito che ha inviato il comunicato -scrive Pagani- proponiamo agli estensori di quest’ultimo, per informarsi sul Controllo del Vicinato, un tour sicuramente illuminante sul sito web www.controllodelvicinato.it.“
Ma la questione non è solo legata a diversi punti di vista tra PD e Sicuri a Cassina, visto che è stata la stessa amministrazione a organizzare la serata informativa e parlare di sicurezza partecipata. Si attende quindi una presa di posizione del Sindaco Mandelli, che pare non tarderà ad arrivare.