CALCIO GORGONZOLA
L’ESORDIO DELLA GIANA NEL NUOVO STADIO PORTA UN PARI E TANTA EMOZIONE

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Atmosfera magica al Comunale di Gorgonzola, tutto esaurito ieri sera 21 marzo, per la prima partita nella nuova casa della Giana Erminio, riaperta dopo 9 mesi di lavori.
Gli ultras, numerosissimi, già nel pomeriggio hanno raggiunto lo stadio in corteo dal centro cittadino, e non hanno smesso di intonare il coro: “Finalmente a casa!“.  Molto emozionante anche la coreografia ad inizio partita, con la tribuna nord colorata di bandierine bianche e azzurre, e i bambini al centro del campo con uno striscione: “Grazie Pres“, indirizzato al presidente Oreste Bamonte che festeggerà il 7 aprile i 30 anni alla guida della società.
Ma veniamo ora al campo, dove è arrivato un avversario forte da affrontare: l’Unione Venezia.
IL MATCH:
GIANA – UNIONE VENEZIA: 0 – 0
Pronti via, e al 5′ minuto la Giana si rende pericolosa con Crotti, che spara alto una sorta di rigore in movimento.
Al 25′ rispondono gli ospiti: Dell’Andrea crossa dalla trequarti, la palla attraversa l’area e rimbalza sulla mano del difensore di casa Marotta, ma l’arbitro lascia correre. Subito dopo, su un altro cross dalla destra di Giorico, la difesa milanese si dimentica di Guerra che tira a botta sicura, ma Paleari compie il miracolo. I brividi non finiscono, e un minuto più tardi l’ Unione ci prova con  Magnaghi ad insaccare dal limite dell’area, con palla alta di molto.
Al 32′ una punizione dalla destra per la Giana, è allontanata dal giocatore veneto Espinal, in anticipo sugli attaccanti di casa, che mantengono però il possesso della sfera e costruiscono una buona azione con una discesa sulla fascia di Solerio, il quale  si accentra e calcia, ma di poco sopra la traversa.
La prima frazione di gara vede un altro tentativo dei veneti con Espinal, che entra in area dalla destra ma trova l’estremo difensore della Giana, Paleari, pronto ad opporsi. Prima di andare negli spogliatoi, al minuto 44′ arrivano parecchi i fischi dai sostenitori di casa in direzione dell’arbitro, il signor Stripoli, per un brutto fallo ai danni di Solerio non fischiato. Il giovane esce dal campo per farsi medicare dai sanitari e il quarto uomo assegna un minuto di recupero. Primo tempo che si chiude con uno schema su calcio d’angolo battuto per la Giana da Crotti, e non concretizzato da capitan Biraghi.
Le squadre rientrano in campo e ad aspettarle trovano una fitta pioggerella. Il secondo tempo comincia come era finito il primo: con la Giana Erminio all’attacco in una doppia occasione, prima con Marotta che si procura un calcio d’angolo, e poi sugli sviluppi dello stesso, con Pinto, che ci prova dalla distanza ma trova una deviazione del difensore e l’intervento sicuro del portiere.
Rispondono gli ospiti che però non vanno oltre ad un cross destinato che finisce comodamente nelle mani di Paleari. Stessa sorte per un traversone della Giana al 60′, con cross dalla sinistra che si spegne fra le braccia del portiere.
Al 61′ arriva un’importante azione da goal per la Giana Erminio: Pinto imbecca Sinigaglia in area di rigore, che si ritrova solo davanti al portiere veneto, ma Fortunato resta in piedi e riesce a smanacciare in angolo. 
Al minuto 64′ scambio sull’asse Marotta-Sinigaglia, con quest’ultimo ancora una volta solo contro il portiere, anche in questo caso bravo a respingere.
Si alza sempre più il tifo dei 2500 del Comunale, che vogliono e credono davvero alla prima vittoria nel nuovo stadio. 
La curva intona un “Ora e sempre, Bamonte presidente“, che ringrazia alzando il braccio.
Dopo una mini rissa sedata ai margini della difesa milanese, (gesto provocatorio del veneziano Greco a Pinto, che reagisce e per questo entrambi vengono ammoniti), arriva il primo cambio per i padroni di casa: fuori l’attaccante Crotti, al suo posto il compagno di reparto Perna.
Al 72′ il pericolo per la Giana arriva dalla fascia sinistra e si chiama Greco. L’attaccante veneziano lascia partire un sinistro che assume una traiettoria strana ingannevole per Paleari, attento però tra i pali.  Sul capovolgimento di fronte, Perna e Sinigaglia non si intendono al limite dell’area, sprecando così l’occasione. Ci prova allora Capitan Biraghi, che riceve palla e ci prova da 25 metri senza fortuna.
Per la Giana esce Rossini ed entra Spiranelli, per il Venezia esce lo stanco Greco che fa spazio a Peccarisi.
Spiranelli prova subito ad accendere la partita con un tiro da fuori area che termina oltre la traversa, ma l’azione più pericolosa della Giana è nell’aria e arriva all’82′: Biraghi dalla sua metacampo lancia Sinigaglia che con un taglio spacca la difesa veneziana,e col sinistro incrocia benissimo. La palla finisce a lato di pochi metri.
Gli ospiti non ci stanno e guadagnano un corner. Sono gli ultimi brividi del match: palla battuta centralmente, Guerra incorna ma Paleari raccoglie senza troppe difficoltà. L’ultima occasione per i veneti è con Peccarisi, appena entrato, che sfiora la rete del vantaggio colpendo di testa una punizione battuta da Giorico.
Finisce così a reti bianche la prima partita fra i professionisti della Giana Erminio al Comunale di Gorgonzola contro un ottimo Venezia.
LE DICHAIRAZIONI
A fine partita in sala stampa si è presentato l’allenatore del Venezia Michele Serena che ha voluto sottolineare il suo grande rispetto per la Giana, sia per la storia passata che per la formazione attuale.
Dopo di lui l’attaccante dei padroni di casa, Davide Sinigaglia ha spiegato: “Abbiamo avuto una buona supremazia per i primi 15 minuti, poi sono venuti fuori loro. Era una partita da non perdere e abbiamo cercato di vincerla fino alla fine“. Gli fa eco il mister Cesare Albè che aggiunge: “Il risultato rispecchia l’andamento della partita -ha detto sintetico sul match, aggiungendo poi qualcosa sul nuovo stadio- L’ambiente era bellissimo perché non senza pista intorno hai il pubblico attaccato, però la partita è stata un’altra cosa“.
Mario Macalli, Direttore Generale della Lega Pro, intercettato prima della partita ha spiegato ai cronisti in tribuna di essere venuto oggi “perché qua mi sento a casa. Mi sento a casa perché il calcio che piace a noi è dove ci sono presidenti che ci credono e non fanno grandi proclami, proprio come avevo fatto io con la mia squadra. I presidenti così non investono, spendono. L’investimento che fanno è sociale, sulla gente della città portandola allo stadio“.
SIMONE CASTELLI