Si è tenuta sabato 14 marzo nella Corte di Viale Lombardia 149 a Brugherio, l’inaugurazione del monumento “La Macina” realizzato dalla Compagnia della Mongolfiera con l’aiuto di Graziano Cutullè.
All’inaugurazione, oltre alla già citata Compagnia, sono intervenuti numerosi cittadini, il Cavalier Fermo Galbiati, il Comandante Porati, e le autorità comunali il Sindaco Marco Troiano, l’Assessore alla Cultura Laura Valli, la Presidente del Consiglio Comunale Melina Martello.
Gli interventi susseguitosi avevano come denominatore comune il forte senso di appartenenza alla comunità brugherese, alle sue tradizioni, alla sua cultura, alla sua storia, di cui la Mongolfiera è parte fondante. Sentimenti questi, che come si evince dalle parole pronunciate dal Sindaco, vanno diffusi per portare alla luce le bellezze che la città ha da offrire ai suoi cittadini e non solo.
“La storia di Brugherio è la storia di piccole corti diventate città” ha poi commentato Troiano riferendosi, tra le altre, proprio alla Corte del civico 149, la “Curt di Paisan”, che emerge per importanza e valore storico in quanto oltre ad essere stata la sede del primo Municipio di Brugherio, è il luogo dove per anni, tra i sassi in mezzo all’ aia, è rimasta la macina alla quale era ancorata la mongolfiera del Conte Paolo Andreani, con la quale aveva spiccato il volo nel lontano 13 marzo 1784.
Ad aprire i battenti della manifestazione è stato Roberto Pirruccio, uno dei membri della Compagnia della Mongolfiera: “Se Milano ha il quadrilatero della moda, Brugherio ha il triangolo della Mongolfiera” ha simpaticamente detto ricordando la Villa Andreani e Moncucco, la Corte dove ora campeggia il monumento alla macina, e la mongolfiera in ferro battuto posta sul Viale Lombardia alla rotonda che porta verso Concorezzo e San Damiano.
Pirruccio ha inoltre dato merito al Cavalier Fermo Galbiati, di aver con caparbia puntato la macina da diversi anni proprio per il valore storico che possiede, e di aver contattato la Compagnia della Mongolfiera per ridarle una collocazione adeguata e di rilievo. “Con la Compagnia abbiamo deciso di recuperarla e farne un monumento da donare alla città -ha continuato Pirruccio- L’opera pertanto sottolinea l’importanza non solo storica ma anche culturale del reperto: si tratta, infatti, di una miniatura di mongolfiera in ferro battuto ancorata alla macina originale utilizzata dal Conte Andreani”.
A proposito di quel primo volo, durante il suo intervento Roberto Pirruccio ha svelato aneddoti riguardanti quell’ indimenticabile data, di cui forse non tutti i presenti erano a conoscenza. E’ emerso ad esempio, che a volare insieme al conte non furono i Fratelli Gerli responsabili della realizzazione della mongolfiera e spariti poi pochi giorni prima del lancio, bensì Gaetano Barzago e Giuseppe Rossi, i due falegnami che contribuirono alla costruzione, dei quali ora la Compagnia della Mongolfiera, vuole cercarne i discendenti.
Essendo la Macina un reperto di valore, non poteva certo mancare tra gli interventi, proprio quello del Cavalier Fermo Galbiati, ribattezzato il Collezionista di Collezioni, che come ha raccontato, ha iniziato a collezionare all’età di sei anni le sue prime conchiglie e i suoi primi orologi, passando poi alle biciclette risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale. E’ lui infatti il proprietario del Museo Miscellaneo Galbiati di via G. Mameli 15 a Brugherio, in cui fra più di 60mila oggetti da collezione, spiccano le 150 biciclette d’epoca.
Essendo un esperto in materia è stato lui pertanto, a garantire l’autenticità del cimelio, anche se sono stati i racconti dei residenti della corte a dar vita alla macina. Come ci ha confidato il signor Vittorino, storico abitante della Curt di Paisan, sin da quando era piccolo lui i vecchi erano soliti ammonire i bambini che giocavano nel cortile, o i carretti che passavano, di stare attenti a non inciampare nel “Sass del Balón”… il sasso della Mongolfiera quindi, modo di dire che lasciava intendere come i vecchi brugheresi sapessero delle origini di quella macina, rimasta per anni tra i sassi dopo che alcuni elettricisti abbandonarono l’idea di usarla per apporvi un palo che illuminasse l’aia di sera.
Al termine dell’inaugurazione, i residenti della corte hanno accolto i presenti con un banchetto ricco di bevande e stuzzichini, mostrando grande spirito di accoglienza e condivisione, più volte richiamati dal Sindaco durante il suo intervento.
Per ricordare l’inaugurazione di questo monumento, sono state distribuite cartoline commemorative, raffiguranti l’opera del Maestro Sergio Maino, anch’egli socio della Compagnia della Mongolfiera, che ha ripreso il monumento in un dipinto di grande fattura.
Il ricavato della vendita delle cartoline, alcune ad edizione limitata e numerata, servirà per pagare le spese affrontate dalla Compagnia per la realizzazione del monumento.
ELISA PICERNO