Se lo Spinning Club ha riportato una disamina attenta del fenomeno che ha colpito le acque del bacino idrico di Increa, molti altri cittadini, seppur magari con meno competenze tecniche, si sono allarmati nel vedere coi loro occhi il rosso dell’acqua del laghetto, e grosse nutrie passeggiare sulle sponde.
Le Acque Rosse e i danni alla salute
Il fenomeno sarebbe da attribuire ad un’alga rossa “Planktothrix rubescens -scrivono nella loro analisi tecnica i membri dello Spinning Brugherio– Si tratta di un cianobatterio filamentoso estremamente tossico per la flora e fauna poiché, durante la sua proliferazione, libera delle tossine che sono epatotossiche e cancerogene sia per l’uomo che per gli animali“.
Questa volta dunque, l’allarme lanciato dai pescatori brugheresi non è solo rispetto alla tutela ambientale, ma tocca la salute dei cittadini. Stando infatti a quanto riportato dallo Spinning, quest’alga potrebbe avere conseguenze drammatiche sulle persone, esposte a rischio di malattie al fegato e all’intestino, contrabili “tramite il contatto cutaneo, ingestione o inalazione -scrivono i pescatori- Questa stessa microcistina è classificata dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro, come elemento cancerogeno di classe 2b e pertanto secondo il Principio di Precauzione l’unico livello veramente protettivo dovrebbe essere la sua totale assenza nelle acque e negli alimenti”. Se all’uomo basta evitare qualsiasi contatto con l’acqua, per gli animali acquatici la presenza dell’alga in questione diventa letale.
L’amministrazione, nella persona dell’Assessore Marco Magni, ha dichiarato di essere al corrente del fenomeno “che si verifica da tempo ogni anno tra febbraio e maggio -ha spiegato- e per questo contatteremo l’ ARPA per agire nel modo più opportuno.”
Nel frattempo ci si chiede in paese come siano finite queste alghe rosse nel laghetto.
Pare proprio che una delle ragioni della fioritura di questi batteri, sia l’uso di fertilizzanti, scarichi fognari e detersivi. A questo punto la mente torna ad una precedente denuncia dello Spinning, che testimoniò con fotografie come diverse persone lavassero i propri cani all’interno del bacino idrico, con tanto di saponi (qui).
Sembra proprio che un giro di volta debba essere dato a tutela del piccolo laghetto di Increa, e la chiave di tutto potrebbe stare nella nuova regolamentazione: “Abbiamo convocato per metà marzo la commissione ambiente -ha spiegato ancora l’Assessore Magni– e in quell’occasione presenteremo il nuovo regolamento per il 2015, e non solo, anche l’ambizioso progetto per Increa che seguirà nel 2016″.
Le Nutrie: in settimana è atteso l’intervento dell’ ENPA
Anche rispetto al problema delle nutrie, lo Spinning ha fornito una disanima accurata della situazione (per approfondire cliccare qui), che esprime la chiara preoccupazione per le conseguenze che la presenza di questo grosso roditore americano, può avere sull’ecosistema del laghetto di Increa, sulla stabilità delle sue sponde, e sulla salute dei cittadini.
Considerato tra le specie invasive più pericolose al mondo, la nutria scava tunnel nel terreno che possono raggiungere anche i 20 metri, rendendo precarie le condizioni di stabilità degli argini di fiumi e laghi: “le sue tane danneggiano dighe, sistemi di irrigazione, sponde dei corsi d’acqua -hanno relazionato dallo Spinning– In tal proposito come si fa a non ricordarsi i collassi arginali sul Secchia provocate dagli scavi delle nutrie che causò le inondazioni e allagamenti in Emilia di qualche anno fa?”
Anche in questo caso però, è la salute delle persone che non desta meno preoccupazione.
Essendo un roditore, come i topi la nutria è portatrice di leptospirosi, un’infezione che prolifererebbe nell’acqua attraverso gli escrementi lasciati dall’animale nelle acque. Il contagio avviene anche in questo caso attraverso l’acqua e le conseguenze sono le note forme di “febbre alta, ebbre alta, cefalea, dolori muscolari fino ad arrivare a meningite, emorragia, polmonite severa, insufficienza renale” come sottolinea il gruppo di pescatori brugheresi.
Anche in questo caso l’amministrazione si è mossa contattando l’ ENPA dopo le segnalazioni di diversi cittadini allarmati: “Abbiamo preso contatti con l’ Ente Nazionale Protezione Animali -ha spiegato ancora l’Assessore all’Ambiente Marco Magni– ci hanno rimandato alla settimana entrante per un rapporto dettagliato su come intervenire per risolvere questa situazione“. A giorni quindi il problema delle nutrie potrebbe prendere una piega risolutiva.
Incerta: il futuro
Mentre sul laghetto nel dettaglio non ci sono ancora ragguagli precisi su particolari percorsi, il parco in sé è oggetto del lavoro che l’amministrazione sta compiendo all’interno del Progetto I Love Increa (qui).
150.00 euro sono stati stanziati per il rifacimento di tutti i viali e delle staccionate, che sarà portato a compimento nel 2016; una migliore copertura dei servizi igienici è già in cantiere, e inoltre è stata individuata una risorsa dedicata ad Increa attraverso Afol (agenzia formazione orientamento lavoro), che ha consentito l’assunzione di un geometra che lavora a tempo pieno sulla riprogettazione del parco