L’uomo incaricato di dare una scossa a tutto il centrodestra è Claudio Viganò, un nome pesante nello scacchiere con la sua importante storia politica e professionale.
60 anni nel 2015 e Dottore in Scineze Politiche e Filosofia, Claudio Viganò ha iniziato la sua storia segratese come proprietario di un negozio di Caccia e Pesca.
Politicamente, all’inizio era schierato con la Lega Nord, assumendo ruoli importanti come segretario di sezione e di circoscrizione sino al 1997, quando abbandona e forma con l’ allora ex terza carica dello stato, Irene Pivetti, il Movimento Italia Federale.
Negli anni la sua carriera politica lo ha portato poi ad unirsi alla schiera del movimento Autonomisti per l’Europa (APE), fondata da Vito Gnutti, del quale è stato coordinatore regionale.
Con una forte anima federalista e tradizionale, Viganò, molto vicino al Carroccio, ha accettato di assumere la grande responsabilità di essere il candidato Sindaco della Lega federalista Segratese.
“Il gruppo della Lega Nord continua ad avere varie anime e, spesso, ha reagito alle critiche interne con espulsioni sommarie -ha sottolineato il candidato- Noi vorremmo arginare il fenomeno dell’epurazione di consensi di quello che comunque resta un progetto interessante. La mia candidatura vuole essere un punto di partenza in vista della creazione di un progetto unico”.
Ma le “varie anime“, non sono solo interne alla Lega, ma sembrano essere presenti anche in tutto il centrodestra di Segrate.
Riguardo Forza Italia, naturale alleato della Lega Nord, il Viganò detta le sue regole:
“Se FI vuole imporre il suo candidato, questa non la chiamo trattativa, e allora si potrà anche andare ognuno per conto suo. Non vogliamo subire passivamente una coalizione, ma partecipare alla costruzione di un progetto, perché abbiamo un bel gruppo di persone. Vogliamo sederci attorno a un tavolo per discutere di un programma condiviso, tutti con la stessa dignità di attori”.
Per via degli inconcludenti incontri avviati nel centrodestra, la Lega si è vista costretta a presentare un suo candidato e presentarsi in solitaria, anche se resta molto alto il rischio che contro Micheli si presentino numerosi candidati. A tal proposito Viganò è deciso a cambiare rotta: “Fosse per me, nel centrodestra darei una bella ripulita e non candiderei nessuno di coloro che hanno fatto due legislature. La politica non può diventare un mestiere Dobbiamo cercare e trovare il candidato migliore perché ne va di Segrate e dei segratesi.“
Sulle priorità cittadine, il candidato leghista ha un’idea chiara: “Segrate non deve curare solo l’Urbanistica, ma anche gli aspetti sociali, perché la città non è solo Milano2” ha dichiarato Viganò, che ha poi concluso: “Altre priorità sono viabilità e commercio. In questi anni la città è stata sufficientemente amministrata, ma su alcuni passaggi sono stati fatti errori grossolani: la chiusura del centro è stato, per esempio, uno degli aspetti più negativi”.
Siamo a febbraio, e alle elezioni non manca poi così tanto.
GABRIELE ROSSI