L’ennesimo caso di degenero di una competizione sportiva ha portato ad una punizione esemplare per entrambe le squadre coinvolte nelle vicende avvenute in campo il 24 Gennaio scorso, Gsa Pioltello e Real Cinisello.
In occasione di una partita del girone B del campionato Juniores di Milano si sono viste scene di inaudita violenza, tra risse selvagge in campo, insulti razzisti a carico del direttore di gara, e lancio di fumogeni.
All’origine di una tale scompiglio, un rigore assegnato dall’arbitro, un ragazzo di colore, alla fine del primo tempo. Questo fatto avrebbe scatenato una rissa, che è poi continuata nonostante gli undici cartellini rossi mostrati dal direttore di gara. I Carabinieri si sono visti costretti ad intervenire, sospendendo la partita che in quel momento era giunta ad un pareggio 1-1.
Il Giudice Sportivo Fabio Davanzo solo recentemente però ha deciso di assegnare ad entrambe le squadre una sconfitta a tavolino per 3-0 “in quanto oggettivamente responsabili per il comportamento dei propri calciatori che con il loro scriteriato atteggiamento hanno costretto l’arbitro a sospendere l’incontro”.
Ma la vicenda non finisce qui perché, oltre alle espulsioni di 8 giocatori del Gsa Pioltello e 6 del Real Cinisello, le due squadre saranno costrette a pagare multe per i fumogeni gettati in campo dai sostenitori e per gli insulti razzisti all’arbitro.
Una triste storia di violenza e malcostume, che insegna quanta strada ci sia ancora da fare perché alcuni giovani atleti sappiano riconoscere i veri valori dello sport quali la sana competizione e il rispetto di avversari e personale.
Viene da pensare che l’idea emersa dalla 24ore di idee per lo sport del Centro Sportivo Italiano (qui), di trasformare l’Educazione Fisica in Educazione allo Sport, sia davvero una delle urgenze prioritarie per la cultura e il rispetto da coltivare nel sonoro paese.