Il 1° marzo è alle porte e la delibera di accorpamento dei punti nascita diventerà effettiva.
Medici e ostetriche di Cernusco passeranno al Santa Maria delle Stelle, dove nel frattempo fervono i preparativi per l’inizio del nuovo corso.
Melzo infatti si appresterà a diventare il punto di riferimento dell’ Ostetricia-Ginecologia della Martesana, anche a seguito del passaggio dello stesso reparto del San Raffaele sotto il Comune di Milano, e per questo la struttura è stata sottoposta ad interventi di riqualificazione, ampliamento e sistemazione del reparto, e come fa sapere il Sindaco Bruschi tramite Facebook: “a breve partirà il cantiere per la nuova palazzina per un Ospedale più rispondente alle necessità dei pazienti.”
Si è scritto molto della storia del punto nascite di Cernusco, e delle battaglie di dipendenti, operatori e cittadini, affinché non venisse chiuso. Più volte abbiamo anche ribadito che la lotta a denti stretti non è mai stato contro il Santa Maria delle Stelle, ma solo contro l’incoerente decisione della Regione, che ha fissato dei criteri per scegliere il reparto da smantellare (il numero di parti annui, che vedeva l’ Uboldo in regola e Melzo leggermente sotto al soglia), e poi ne ha seguiti altri (la migliore viabilità e accessibilità, che ha preferito Melzo con le nuove infrastrutture viabilistiche).
Per tanto, la qualità e la professionalità del servizio offerto dall’ospedale melzese, che ora si avvarrà di altri qualificati medici e ostetriche provenienti dall’Uboldo, non è ai stata messa in discussione, così come è innegabile che anche dietro al reparto di ostetricia del Santa Maria delle Stelle vi sia una storia da raccontare, che parte dal 1950 e arriva ad oggi in un mix di tradizione e avanguardia.
Omeopatia per le gestanti, il servizio per il travaglio e parto in acqua, quello di parto analgesia, l’uso del Livopan per alleviare il dolore del travaglio e l’arpa-terapia, sono solo alcune delle cose che il reparto ha da offrire alle future mamme, oltre alla fondamentale disponibilità di una sala operatoria immediatamente adiacente alla sala parto, per consentire parti cesarei e interventi immediati.
Se questi sono gli aspetti più recenti e nuovi del servizio melzese, l’equipe di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Melzo, continua ovviamente tutta quella serie di servizi pre parto e post nascita necessari ad ogni donna, dalla diagnostica pre-natale alle ecografie ostetriche, alle flussimetrie e a tutto quel campo di interventi e prestazioni unicamente ginecologiche, con un ambulatorio dedicato alla ginecologia oncologica.
Tanto si era discusso del bacino di utenza che avrebbe potuto confluire a Melzo, rispetto a quello che si sarebbe riferito all’Uboldo. In questo senso, sicuramente i paesi interessati sono differenti, e come si legge nell’articolo scritto dall’ equipe melzese: “va da Rodano fino a Trezzo d’Adda e Gorgonzola, prolungandosi fino a Calappio e Settala“, ma è a questo punto che l’apertura di TEM e BREBEMI dovrebbe avvantaggiare i cittadini residenti nelle zone più periferiche e distanti, consentendo di raggiungere l’ospedale con facilità.
“Per l’Ospedale di Melzo un passaggio importante -ha scritto ancora il Sindaco Bruschi– Il compito di tutti è ora quello di essere all’altezza della responsabilità che ci viene affidata.”
Al di là delle problematiche politiche, delle scelte di palazzo, e della giusta rivendicazione di chi vede sconvolto il proprio lavoro e la propria storia, è giusto far presente che le donne della Martesana hanno ancora un luogo dove partorire, e che gli ottimi medici e le ostetriche di Melzo, lavoreranno ora con gli altrettanto ottimi medici e ostetriche di Cernusco, per un connubio di esperienze dal quale non potrà che arrivare qualità per ogni donna che vorrà diventare madre in Martesana.