GORGONZOLA
VIETATO E SANZIONATO L’ACCATTONAGGIO MOLESTO. RECLUSIONE PER CHI SI SERVE DI BAMBINI

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Il 19 febbraio con una ordinanza incisiva, la Gorgonzola del sindaco Stucchi ha portato avanti la propria lotta contro l’accattonaggio molesto.

Preso atto dell’aggravarsi del fenomeno e del suo potenziale pericolo, il sindaco ha ritenuto opportuno arginare tempestivamente il mal costume: “E’ necessario procedere contro lo sfruttamento di persone umane e contro forme aggressive di accattonaggio che minacciano il mantenimento dell’ordine pubblico. Negli ultimi anni è cresciuto il numero di persone mendicanti nella nostra città. Si tratta in prevalenza di cittadini dell’est Europeo, di Rom e Sinti nonché di profughi africani. Se inizialmente questo accattonaggio era “silenzioso” è diventato via via “molesto” tanto da compromettere la sicurezza di alcuni cittadini”.

La suddetta ordinanza comporterà il divieto di accattonaggio invasivo in ogni spazio pubblico appartenente al comune, pena una sanzione pecuniaria che potrà andare da 25 a 500 euro. Inoltre chiunque eserciterà tale violazione avvalendosi di minori sotto ai 14 anni rischierà anche una reclusione fino a 3 anni.

Come ribadisce il primo cittadino, questi provvedimenti non vogliono andare a penalizzare poveri e persone in serie difficoltà. ma vogliono essere un messaggio forte per coloro che utilizzando meschinamente i bambini, hanno creato una vera e propria tratta di esseri umani.

“Nella nostra città vi sono risposte concrete per chi si trova in una situazione di indigenza. Chi si rivolge a noi chiedendoci qualche moneta rifiuta spesso questi aiuti o progetti predisposti per uscire dalla loro condizione di mendicità, preferendo esercitare l’accattonaggio, che a questo punto è fraudolento”.

L’ordinanza avrà scadenza il 31 agosto 2015, passati questi termini gli agenti della Polizia Locale dovranno relazionare i risultati ottenuti. L’obbiettivo sarà quello di offrire una chance di reinserimento per coloro che realmente vivono in condizioni precarie andando contemporaneamente a contrastare lo sfruttamento di soggetti deboli come bambini, donne, anziani e disabili.

AURORA LANZI